Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

martedì 19 marzo 2019

San Giuseppe



 Auguri  a tutti i papà

S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.

Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.

Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l'assistè, la consolò, la difese.

Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.

E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.

Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.

Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.

PRATICA. Impariamo da S. Giuseppe la fedeltà a Dio.

PREGHIERA. Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa' che venerandolo in terra qual nostro protettore meritiamo di averlo intercessore in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Giudèa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l'Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.



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fonti wikipedia e vaticane

martedì 5 marzo 2019

Sant' Adriano di Cesarea


 Buon Martedì grasso si festeggia il carnevale e ci si prepara alla Pasqua


Subì il martirio con Eubulo l'anno 309, «sesto anno della persecuzione», secondo la testimonianza di Eusebio. Essendo venuti ambedue a Cesarea in Palestina per aiutare i martiri di quella città, i due santi furono scoperti e, per aver confessato la loro fede, furono condannati alle belve il cosidetto "damnatio ad bestias".

Adriano, dopo essere stato gettato in pasto ad un leone, fu finito con la spada. Nei sinassari greci il giorno 7 o 8 maggio è celebrata la festa dei Ss. Eubulo e Giuliano.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cesarea in Palestina, sant'Adriano, martire, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, nel giorno in cui gli abitanti erano soliti celebrare la festa della Fortuna, per ordine del governatore Firmiliano, fu per la sua fede in Cristo dapprima fu gettato in pasto a un leone e poi sgozzato con la spada.









Sant' Adriano III   Adriano nacque a Roma in data sconosciuta da una famiglia imparentata con i conti di Tuscolo: figlio forse di Benedetto magnus tusculanus dux et comes, figlio a sua volta di quell'Alberico marchio et consul tusculanus princeps potentissimus che fu fratello di Papa Adriano I (772-795) ed antenato dei conti di Tuscolo. Pertanto Papa Adriano sarebbe stato suo prozio, e Adriano III, ossia Agapito, sarebbe stato il fratello maggiore di Sergio dei Conti di Tuscolo, ovvero Papa Sergio III (904-911). Eletto il 17 maggio dell'884, il suo pontificato ebbe luogo in un periodo travagliato.


Il suo pontificato fu breve: nel luglio dell'885, mentre si recava alla Dieta di Worms, dopo essere stato convocato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo III il Grosso per stabilire la successione al Sacro Romano Impero (che comportava la legittimazione del figlio naturale Bernardo) e per discutere del crescente potere dei Saraceni, attraversando la Silva Wilzacarae o "Selva di Wilcazara" (corrispondente all'odierna via Viazza all'interno di San Cesario sul Panaro), fu colto da improvviso malore. Morì l'8 luglio 885; il suo corpo fu portato nell'Abbazia di Nonantola dov'è tuttora sepolto e venerato. Secondo il codice nonantolano Acta Sancti Silvestri il papa morì nei pressi di Wilzacara, vecchio nome dell'odierno Comune di San Cesario, in località Sant'Alberga - ora detta San Bernardino (come specificato nel Martirologio Romano). Più precisamente attesta l'"Acta Sancti Silvestri": "Lamberti capo, vitam finivit in amplo", cioè nell'ampio campo di Lamberto da cui prese il nome Spilamberto.

fonte:wikipedia.org
 

La Numerologia è un incredibile strumento in grado di decifrare l’uomo, i suoi meccanismi profondi, i suoi cicli personali.