Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

lunedì 25 novembre 2019

La democrazia ha vinto

Sono ore di fermento quelle che sta vivendo la città di Hong Kong dove nel fine settimana si sono tenute nuove elezioni, in un periodo storico in cui sempre più persone fanno assenteismo per il voto in Cina si è appena registrata la più alta affluenza storica oltre il 90%, dando a tutti noi una vera lezione di civiltà, di fronte allo spauracchio di vedersi defraudati dei loro diritti i cittadini hanno dato una grande dimostrazione e hanno urlato a gran voce andando a votare in massa.


Il risultato è stato una vittoria schiacciante a favore della democrazia che probabilmente elegerà un nuovo leader che riporterà un periodo di calma dopo i gravi scontri che ci sono stati, nel frattempo la morsa del maltempo non accenna a diminuire ingenti sono stati i danni da nord a sud, sono incalcolabili, strade e ponti distrutti in un Italia che invece di difendere i lavoratori con tutti i problemi che si hanno si pensa al nulla cosmico.



foto Ansa.it


Facciamo i nostri migliori auguri ai cittadini di Hong Kong per il futuro leader che sia per loro un periodo di prosperità, per quanto riguarda noi dovremo pensare a chi in questo momento rischia il tracollo in un paese in cui un governo non esiste.

Non dimenticate di seguirci su Telemax tutti i giovedì, oggi si festeggia Santa Caterina d'Alessandria.

Fcciamo i migliori auguri a tutti voi

venerdì 22 novembre 2019

Abbiamo dimenticato

In queste ore si stanno sciorinando le teorie più divertenti, dalla venuta di Greta dal futuro a quella più concreta della scoperta di tracce di animali su marte e di vapore acqueo su uno dei satelliti di Saturno, tutto molto interessante se non fosse che invece di guardare verso le stelle, dovremmo forse concentrarci sulla nostra unica casa, che al momento è il pianeta Terra, infatti nonostante il grande fermento del tutto legittimo per il campo della scienza nonchè di una colonizzazone futra da parte dell'umanità di pianeti e satelliti, i fatti gli unici che al momento riguardano i comuni mortali poichè questo siamo, sono quelli terrestri la tecnologia e sue potenzialità hanno davvero aiutato noi a crescere ma non come speravamo, con l'avanzare delle tecnologie più importanti e più di comune di utilizzo si ha avuto una regressione di quello che io definirei 'Fattore umano', con i nostri dispositivi andiamo lontano, possiamo girare letteralmente il mondo restando a casa, ma ci siamo allontanati dalla realtà e dal fatto che siamo esseri umani, guardatevi intorno e accendete la tv che cosa vedrete?

Caos, disordini siamo sfiorando la crisi civile mondiale e di che cosa si discute non di come tornare a vivere secondo alcuni principi del tutto dimenticati, ma di come scatenarci sui social facendo a gara a chi insulta per primo e a chi la spara più grossa.

Il movimento dei giovani che hanno deciso di portare avanti ciò che è stato iniziato ben 50 anni fa, con il primo movimento ambientalista dovrebbe portarci a riflettere ma chi realmente lo fa?

Siamo tutti troppo presi dai problemi personali facendoci distrarre da ciò che sta accadendo nel mondo, ognuno guarda il proprio orticello dimenticandosi che tutto il mondo è un'immenso campo di grano che sempre di più ogni giorno viene a mancare sulle tavole delle persone, siamo stanchi, affamati, dimentichiamo le buone maniere, la gentilezza è una cosa ormai fuori moda, pensiamo al denaro facile,, ad avere tutto firmato, tutto nuovo, tutto bello senza però pensare alle conseguenze. Questi dovrebbero esser giorni in cui ci si stringe e si lotta assieme purtroppo il male delle persone è pensare che c'è sempre un motivo per essere divisi  ed è questa la vera tragedia finchè il male del proprio paese sarà il suo stesso popolo non potrà mai esserci un recupero, una possibile evoluzione o rivoluzione che dir si voglia.



Le foreste bruciano, gli oceani e l'acqua sono avvelenati, le città vengono sommerse siamo proprio sicuri di essere nel ventunesimo secolo e che non sia un ritorno ai secoli bui, dovremmo forse ricordare che siamo esseri umani e non componenti di un telefono o di un computer, e dovremmo forse comportarci come tali.

Oggi si festeggia Santa Cecilia vergine e martire, un forte abbraccio a chi sta lottando in queste ore contro la sorte, contro il tempo, per la propria dignità e libertà.


Foto presa dal web.

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giovedì 21 novembre 2019

Tra Cielo e Terra

Buongiorno a tutti speriamo che abbiate fatto una buona colazione e preso un buon caffè per iniziare la giornata, il primo pasto del giorno è forse il più importante poichè ci consente di rimanere in forze per tutto il di.

Chissà come si svegliano o come si sono svegliati nel resto del mondo, possiamo affermare che in questo momento il nostro pianeta è diviso tra cielo e terra, in sostanza se qui la pioggia sta letteralmente sommergendo e devastando ogni cosa, dall'altra parte del mondo precisamente in Australia il fuoco sta distruggendo un intero ecosistema come se il nostro mondo non stia già soffrendo per i cambiamenti climatici, alle porte di quasi una settimana nuova le temperature continueranno in Italia almeno secondo le ultime previsioni, a fare su e giù come una vera e propria altalena di temperature, nel weekend sono previste altre piogge mentre a inizio settimana prossima una nuova alta pressione invaderà l'Italia per un Dicembre all'insegna della primavera, noi non possiamo far altro che pregare per chi non può difendersi, per tutti coloro che hanno perso in questi giorni tutto, sperando che tutto si risolva nel migliore dei modi.



Oggi non si celebra nessun santo fuorchè La presentazione della beata Vergine al Tempio, di cui sono sicura che avrete tutti la sua storia nelle vostre Sacre scritture a casa, leggete se potete un passo della Bibbia come preghiera per aiutare chi ha bisogno di conforto.


Non dimenticate di seguirci ovviamente su telemax ogni giovedi sera per i numeri fortunati.




mercoledì 20 novembre 2019

Godiamoci il caldo di Novembre

Buongiorno a tutti spero che abbiate preso un buon caffè e abbiate rivolto un pensiero a tutti coloro che se la passano male, perchè in molti quest'anno passeranno il Natale in condizioni tutt'altro che umane, se ancora possiamo definirci tali, oggi festeggiamo Sant'Edmondo


È un santo più vivo nella memoria popolare d'Inghilterra che in tante pagine di documenti storici. E vivo soprattutto per il modo e le ragioni della sua morte. Ma di lui sappiamo poco, e quel poco è pure raccontato male. Per quanto concerne le sue origini, gli storici, infatti, respingono la tradizione secondo cui Edmondo sarebbe stato figlio del re Alkmund di Sassonia, nato a Norimberga e poi adottato dal re dell'East Anglia. 
Fonti Vaticane e Wikipedia


Oggi è ancora una giornata di sole qui in Abruzzo con qualche nuvola sparsa, godiamoci  ancora qualche giorno di straordinaria follia di questo clima pazzerello, seguiteci sui social se volete condividere un pensiero, definirsi cattolici a volte non basta bisogna dimostrare di essere umani prima di tutto.

Detto questo non dimenticate la diretta di Giovedi sera vi aspettiamo per i numeri fortunati.

Buona giornata a tutti.


martedì 19 novembre 2019

Manca poco a Natale


Oggi facciamo gli auguri a tutte coloro che portano il nome di Matilda perche oggi si festeggia Santa
Matilde di Hackeborn, una monaca vissuta nel 1200 nell'abbazia di Helfta, lei era una virtuosa delle arti le storie dell'epoca oltre a descriverla come un'ottima insegnante di arti  e mestieri la ritenevano una delle più belle voci mai sentite prima.

Mancano pochi giorni alla festa più attesa dell'anno il Santo Natale e benchè ci sia poco da festeggiare visti gli ultimi fatti di croncaca, le persone sono comunque in fermento per i primi acquisti e regali che vedranno protagonista il giorno 29 Novembre chiamato in America Black Friday ovvero il giorno dopo il giorno del ringraziamento Thanksgiving Day che da il via allo shopping natalizio.

Anche se non siamo americani dovremo cercare di capire e di ricercare il motivo di queste festività senza ogni volta impiegarle per mero business, poichè sappiamo cosa è il blck friday ma nessuno sa cosa significhi si sa solo che black friday per i commercianti e per i loro clienti vuol dire convenienza e guadagno, si gira per i centri commerciali come in preda alla smania di acquistare quanto potremo passare comunque il giorno non solo a guidare stando in macchina, ma anche passeggiare per le vie del centro non è una cattiva idea, per quest'anno sarebbe un grande risultato se decidessimo di spendere il giusto nei piccoli negozi locali, invece che continuare ad arricchire le tasche di chi non solo è gia ricco ma che nella nostra economia non immette un centesimo.

Seguiteci su telemax per ricevere in diretta i numeri fortunati tutti i giovedi sera.














venerdì 15 novembre 2019

Sant' Alberto Magno

Buongiorno a tutti!

In questo nuovo giorno che ci hai donato Signore, vogliamo ringraziarti. Nelle cose belle gioiremo, nelle difficoltà non temeremo nulla perchè sappiamo che tu Signore sarai al nostro fianco.

Oggi ricordiamo Sant'Alberto Magno.
Alberto Magno, canonizzato e decorato del titolo di Dottore dal Sommo Pontefice Pio XI, nacque verso la metà del secolo xii dai conti di Bolstldt a Lauingen in Svevia (Germania), dove passò la giovinezza. Recatosi all'Università di Padova per una formazione intellettuale più elevata, fu dal beato Giordano di Sassonia guadagnato all'Ordine Domenicano.

Terminati gli studi ed emessi i voti religiosi, fu designato come professore a Colonia, Ratisbona, Strasburgo e poco dopo all'Università di Parigi. Tra i suoi discepoli il più illustre fu S. Tommaso d'Aquino, la cui elevatezza di mente egli per primo conobbe ed esaltò.

Nel 1254 fu tolto dall'insegnamento ed eletto provinciale dei Domenicani in Germania. Due armi dopo si portò a Roma. e nel Concistoro di Anagni, alla presenza del Sommo Pontefice difese vittoriosamente, contro alcuni avversari, i diritti della Santa Sede e dei Religiosi Mendicanti. Il Papa ne fu così entusiasta che lo tenne a corte e gli assegnò una cattedra all'Università Pontificia. Rinunziò allora alla carica di provinciale, ma dovette nuovamente portarsi in patria, prima come arbitro a Colonia, poi come mediatore di pace politica e sociale in un'infinità di contese.

Al principio dell'anno 1260 lo sorprese la notizia che il Papa l'aveva eletto vescovo di Ratisbona. Lo stato della diocesi non era lusinghiero : decaduta spiritualmente e finanziariamente, aveva bisogno di uno zelante riformatore. Alberto ubbidì alla chiamata pontificia e divenne, colla sua vita santa ed apostolica, modello dei sacerdoti e dei vescovi. Visitava chiese, predicava, confessava, lavorava in tutti i modi al miglioramento spirituale della diocesi, a cui, allorché fu ristabilito l'ori dine, la disciplina e le finanze, decise di rinunziare. i Dietro sue insistenze quindi, Urbano IV lo esonorò dall'ufficio pastorale, ed egli ritornò lieto nel suo convento di Colonia, spendendo il resto della sua vita tra la preghiera. la direzione spirituale, la composizione di opere scientifiche ed ascetiche ed esplicando una vasta azione di pacificazione sociale. Meritò il titolo di dottore universale.

Mentre un giorno, già piú che ottantenne. teneva una lezione, perdette improvvisamente la memoria; piangendo scese dalla cattedra. Si preparò alla morte che lo colpì poco dopo, al 15 di novembre 1280, fra il compianto di tutta la cristianità.


Un saluto a tutti e vi ricordiamo di seguirci sui social.

giovedì 14 novembre 2019

San Lorenzo O'Toole

Buongiorno e buona giornata a tutti!!!

San Lorenzo O'Toole arcivescovo irlandese, nacque nella contea di Kildare, da Murtagh Ua Tuathail, capo del clan Murray.

Nel 1140 entrò nella scuola monastica di Glendalough, dove fu abate dal 1154 al 1162. Contribuí alla fondazione dell'abbazia di Baltinglass dei Cistercensi e di una casa per i Canonici Agostiniani a Ferns. Fu eletto arcivescovo di Dublino nel 1162 e in quella funzione mise mano alla riforma della giovane arcidiocesi. Fu mediatore tra gli invasori normanni che nel 1170 presero la città e la nobiltà locale. Quando Enrico II giunse nell'isola e convocò un sinodo a Cashel, Lorenzo accettò la bolla papale Laudabiliter con cui Papa Adriano II, di origine inglese, autorizzava Enrico II a occupare l'Irlanda. Con l'arcivescovo di Tuam e i vescovi di Limerick, Kildare, Waterford e Lismore, partecipò al Terzo Concilio Lateranense nel 1173. Nel 1179, Lorenzo tornò in Irlanda e convocò un sinodo a Clonfert per le regioni settentrionali dell'isola.

Agli inizi del 1180, Lorenzo si recò in Inghilterra per incontrare Enrico II, portando con sé il figlio del re del Connacht come ostaggio per suo padre. Probabilmente a causa dei privilegi papali che egli aveva ottenuto a Roma, Lorenzo incontrò un Enrico assai incollerito. Il Plantageneta costrinse l'alto prelato all'esilio. Dopo aver seguito il re fino in Normandia, finalmente ebbe il permesso di tornare in Irlanda. Sulla via del ritorno, tuttavia, si ammalò e morì il 14 novembre 1180 nella casa dei Canonici di San Vittore ad Eu, in Normandia, dove sono ancora presenti parte delle sue reliquie.


Vi ricordiamo di seguirci sui nostri social
Un saluto a tutti!!!

mercoledì 13 novembre 2019

Un pensiero per Venezia

Oggi è un triste giorno quello in cui tutto ciò che fu predetto si è avverato, Venezia sta in pratica affondando ieri il codice è stato declassato da rosso ad arancione, ma la stima dei danni è pressocchè incalcolabile data l'elevata importanza e valore del patrimonio storico artistico di cui Venezia vanta, la storica citta d'arte protagonista di innumerevoli selfie, scenario di film holliwodiani e patria dei bellissimi marmi nonchè della splendida basilica di Marco Evangelista ora si presenta nella sua veste più tragica, più volte sono stati portate alla luce le difficoltà della popolazione e i loro timori in merito alla situazione dell'acqua alta che è un tipico veneziano, ma non quello che è accaduto tra le giornate di martedì e mercoledì, in cui Venezia si è risvegliata qui in Abruzzo sappiamo bene cosa vuol dire la parola disastro, non è un aggettivo da usare a caso e con leggerezza, per riempirci la bocca sappiamo cosa vuol dire perdere ogni cosa nell'indifferenza più totale, speriamo con tutto il cuore che questo non sia il caso di Venezia e che la città non venga abbandonata perchè sarebbe una sconfitta per noi tutti, oggi si festegga Sant'Omobono Tuecenghi ma preghiamo insieme San Marco Evamgelista che protegga i cittadini di Venezia e li aiuti in queste ore di sofferenza.

Stringiamoci attorno e rivogliamo un pensiero ai veneziani e alla citta di Venezia.


Non dimenticate di seguirci su Telemax il giovedì sera e su facebook durante la diretta verranno svelati i numeri fortunati.

lunedì 11 novembre 2019

San Martino di Tours

Buongiorno a tutti!
Stamattina il sole si nasconde ma ciò nonostante la temperatura è ancora gradevole. 

San Martino di Tours è il Santo che viene celebrato nella giornata di oggi dalla Chiesa Cattolica. Un episodio legato a questo Santo è quello indicato come " L'estate di San Martino". Si tratta di giorni meno freddi durante l'autunno. Si narra che Martino di Tours, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo, gli donò metà del suo mantello. Poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l'altra metà del mantello. Subito dopo il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Da qui il detto: L'Estate di San Martino dura 3 giorni e un pochino.

Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo V fu certamente S. Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in Francia.

Nato nel 316 in Sibaria, città della Pannonia, l'odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni all'insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le assemblee cristiane. Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto; essendo però figlio d'un tribuno, dovette presto seguire il padre nella cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano.

Umile e caritatevole, aveva per attendente uno schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come fratello. Un giorno nel rigore dell'inverno era in marcia per Amiens, incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada metà del suo mantello e lo copri. La notte seguente, Gesù, in sembianza di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: « Martino ancor catecumeno m'ha coperto con questo mantello ». Allora bramoso di militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne dall'imperatore stesso l'esenzione dalle armi.

Si portò a Poitiers presso il vescovo S. Ilario da cui fu istruito, battezzato e in seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la gloria delle Gallie e della Chiesa.

Desideroso di vita austera e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della Francia) ove fu per parecchi anni pddre di oltre 80 monaci. Però i suoi numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu compendiata in questo epigramma: "Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta".

Il nuovo Pastore non cambiò appunto tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie.

Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo. sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours per 27 anni. in mezzo a contrasti e persecuzioni.

Tormentato con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio. diceva: "Se Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?" Stremato di forze, malato, pregava: "Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte".
 Nell'anno 397 udì che a Candate (Candes-Saint-Martin) era sorto un grave scisma: benchè ottantenne, si portò colà, convocò clero e popolo e ricompose gli animi nella pace. Ma stando per tornare alla sua sede, fu assalito da febbri mortali. Volle essere adagiato sulla nuda terra e cosparso di cenere, per morire, come sempre aveva vissuto, da penitente.

Il volto del santo rimase nella morte splendente come se fosse avvolto da una luce di gloria e da molti fu udito un coro di angeli cantare intorno alla sua salma. Alle sue esequie si riunirono gli abitanti di Poitou e di Tours e così cominciarono ad altercare. Dicevano gli uni: " È un monaco della nostra città e noi ne vogliamo il corpo". E gli altri di rimando: "Dio ve l'ha tolto per darlo a noi". La notte seguente, mentre gli abitanti di Poitou dormivano, gli abitanti di Tours si impadronirono del corpo di Martino, lo gettarono da una finestra su di un battello e lo portarono seguendo il corso della Loira fino a Tours con gran gioia e venerazione.

Fu così sepolto a Tours, ove gli fu dedicata la cattedrale e dove egli compi innumerevoli miracoli. Gli Ugonotti violarono quelle sacre spoglie, e dopo averle bruciate, ne dispersero le ceneri.


Nelle zone rurali San Martino è legato anche al periodo del vino nuovo,quindi da sempre l'11 novembre è un giorno benedetto e di festa. Il detto dice: a San Martino ogni mosto diventa vino.

Auguriamo a tutti una serena giornata e vi ricordiamo di seguirci sui social.

venerdì 8 novembre 2019

San Goffredo di Amiens

Buongiorno a tutti!!!
Anche stamattina c'è il sole con una temperatura gradevole.


Oggi 8 novembre la chiesa festeggia San Goffredo. Fu Abate Benedettino e Vescovo di Amiens.
Nasce nel 1066 a Moulincourt e muore l'8 novembre 1115 nell'Abbazia di Saint Crepin De Soisson dove viene sepolto.
Fu sepolto in quella chiesa, ma dovettero passare quattro secoli, prima che le reliquie di San Goffredo, Vescovo di contrastata e difficile vita, ricevessero anch'esse il culto riservato ai Santi.

Il nome Goffredo deriva sa Gottifredo usato nel Medioevo e significa "Protetto da Dio".


Auguriamo a tutti una Buona Giornata!!!

giovedì 7 novembre 2019

Sant' Ernesto di Zwiefalten

Buongiorno a tutti!!!
Anche oggi è una bella giornata di sole. Godiamocelo ancora per qualche giorno.



Quello di oggi, è l'unico Ernesto che abbia iscritto il proprio nome tra i Santi della Chiesa. I fedeli di questo nome sono stati, e sono ancora, moltissimi, ed un solo Sant'Ernesto, non troppo famoso né ben conosciuto, sembra poco per giustificare tanta popolarità. Ci devono essere ragioni diverse, che qualcuno più bravo di noi saprà certamente dare.

In Germania, nella prima metà del XII secolo, fioriva, vicino a Costanza, un grande monastero benedettino, l'Abbazia di Zwiefalten. Entro le sue mura vivevano quasi 300 tra monaci e « fratelli barbuti », cioè conversi. Era come una piccola città, autonoma e indipendente, dedita al lavoro e alla preghiera.

Il governo di questa vasta comunità non era però facile. Non erano i pacifici e devoti monaci, a destare preoccupazioni, ma i potenti della terra, in mezzo ai quali l'Abbazia viveva. Soprattutto i vicini feudatari, suscitavano continuamente difficoltà per il « padre » della comunità monastica, cioè per l'Abate.

Un primo Abate, Bertoldo, dovette dimettersi. A lui successe Sant'Ernesto, uno dei monaci più in vista dell'Abbazia per doti spirituali e intellettuali. Fu abate per cinque anni. Cinque anni di preoccupazioni amministrative, di controversie giuridiche, di schermaglie diplomatiche. Dovettero sembrare una eternità, al monaco votatosi alla preghiera, al silenzio e allo studio!

Perciò, nel 1146, anche Sant'Ernesto si dimise. Meglio allora una vera guerra, una guerra guerreggiata, faccia a faccia con un nemico ben definito. Infatti, un anno dopo, troviamo Sant'Ernesto sotto le insegne dei Crociati, pronto a partire per l'Oriente.

Eran trascorsi cinquant'anni dalla prima Crociata, ispirata dal monaco Pietro l'Eremita e guidata da Goffredo di Buglione. Liberata Gerusalemme, erano stati creati in Oriente dei Regni cristiani. Ora i Turchi, ancora minacciosi tutto intorno alla Terrasanta, avevano aggredito questi giovani stati.

Le potenze europee allestirono così una seconda Crociata, ispirata soprattutto da San Bernardo da Chiaravalle, bandita da Papa Eugenio III, e composta da due corpi di spedizione, uno comandato dal Re di Germania, Corrado III, l'altro dal Re di Francia, Luigi VII. I sovrani dei due paesi tradizionalmente nemici, si trovarono così uniti nella giusta guerra, sotto le insegne della Croce.

Al confronto della prima, questa seconda Crociata doveva essere più disciplinata e meglio organizzata; condotta con criteri militari e strategici. « I soldati di Gesù Cristo, — scriveva il Papa — si astengano dal portare vesti preziose, da soverchia cura nella persona, e dal condursi cani da caccia, falconi o che altro possa ammollirli.... Non si occupino che di cavalli da battaglia, di armi, e di combattere gl'infedeli ».

San Bernardo poi era ancora più intransigente: « Gli eserciti della Croce, — scriveva — han bisogno di soldati che combattano, non di monaci buoni soltanto a salmodiare e a piangere ». Nonostante ciò, quando la Crociata si mosse dalla Germania lungo il corso del Danubio, fu seguita da uno stuolo di sacerdoti e di monaci. Tra questi c'era anche Sant'Ernesto; monaco, non guerriero; con il saio, non con la corazza; per pregare ed assistere i soldati, non per combattere.

La Crociata non ebbe successo. Quando i due eserciti cristiani giunsero in Turchia, gli antagonismi e le gelosie tra i due sovrani si ridestarono. I due corpi di spedizione dovettero agire separatamente, e quello comandato da Corrado III, sorpreso dai Turchi a Dorilea, subì, nel 1147, una terribile disfatta. Nella battaglia e nella ritirata che seguì, pare che andassero perduti — morti o prigionieri — quasi i nove decimi dell'esercito crociato.

Tra questi vi fu Sant'Ernesto, morto o prigioniero. Morto per la storia, perché a questo punto finisce quel poco che si sa di certo sul suo conto. Prigioniero, invece, per una ingenua leggenda scritta alla fine del secolo. Prigioniero dei Persiani, condotto alla Mecca, costretto ad adorare gli idoli, che invece il Santo infrange, dopodiché viene martirizzato.

Non si chieda perché i Turchi sian chiamati Persiani, e come mai i Maomettani, fedeli di Allah, sian diventati idolatri. La fantasia è contagiosa, e chissà che a determinare la popolarità di Sant'Ernesto e del suo nome non sia stata proprio questa fantasiosa leggenda, e non la sua storia, vera, ma troppo scarna, quasi spersa nello sfondo vasto e complesso della storia del suo tempo.


Vi ricordiamo che stasera ci sarà la diretta su Telemax alle 23.30. Ma potrete seguirci anche su Facebook sempre in diretta. Non dimenticate di chiamare per ricevere i numeri fortunati!!!

Auguriamo a tutti una buona giornata.

mercoledì 6 novembre 2019

San Leonardo di Limoges

Buongiorno a tutti!!!
Anche oggi splende il sole, anche se l'aria è piu fresca. Bisogna stare attenti ai primi freddi.



Nacque nelle Gallie sul finire del secolo V da illustre famiglia, parente del celebre Clodoveo re dei Franchi, che lo tenne a battesimo e lo volle alla sua corte perchè ricevesse una educazione degna del suo rango. Ed il fanciullo crebbe bello, intelligente, gentile e valoroso, degno in tutto dei suoi antenati.

Clodoveo sperava di farne un illustre generale del suo esercito, ma i disegni di Dio su questo fiore dei Franchi erano diversi. Difatti appena raggiunse la pubertà, il giovanetto, segnato dal dito di Dio, si ritirò dalla corte per frequentare la scuola del celebre S. Remigio. Alla scuola ed agli esempi del Santo, il giovane si innamorò talmente di Dio e della vita apostolica, che volle dedicarsi interamente a Dio, e consacrarsi alla propagazione del Vangelo tra i popoli barbari. E predicò coll'esempio e colla parola: visitò poveri, soccorse infermi, liberò carcerati.

Tanta virtù gli attirò ben presto l'ammirazione di tutti, tanto che lo stesso figlio di Clodoveo lo propose per la dignità episcopale. Leonardo, saputo questo, dopo aver rifiutato, credendosene indegno, si ritirò nel territorio di Orléans dandosi qui alla evangelizzazione di quei pagani. Poco dopo entrò nel monastero di Micy e dopo il noviziato vi fece la professione religiosa. Di qui fu inviato quale apostolo nell'Aquitania: con lui entrò in quella regione la sapienza e la carità di Cristo. Gli idoli furono abbattuti, la vera religione stabilita. Memorabile è il prodigio che egli operò in favore della sposa del re Teodeberto: stava per morire durante il parto, quando per le preghiere del nostro Santo immantinente lei e la sua creatura furono liberati dalla morte. Per questo S. Leonardo è stato sempre invocato come protettore delle gestanti.

Intanto il re Teodoberto, riconoscente, volle dare al nostro Santo ingenti ricchezze, ma Leonardo rifiutò e dopo aver esortato il re ad usare quanto avrebbe dato a lui in favore dei poveri, accettò soltanto una selva nella foresta di Pauvain, nel Limosino, per fabbricarvi un monastero. Quella zona, dal nobile dono del re, si chiamerà nobiliacum, da cui Noblat o Noblac, il nome del villaggio fondato da San Leonardo. Da qui in poi fu soprannominato da Limonges (Limosino). Radunati molti suoi seguaci ed ammiratori, li educò alla vera vita religiosa e per mantenerli nel fervore istituì per primo l'adorazione perpetua a Gesù in Sacramento.

Dopo aver compiuto altri miracoli ed aver edificato i suoi religiosi ed il popolo colle sue straordinarie virtù, rendeva la sua bell'anima a Dio il 6 novembre del 559


Ricordiamo di seguire la diretta Facebook di domani 7 novembre su Telemax.
 Auguriamo a tutti una buona giornata.

domenica 3 novembre 2019

Santa Silvia


 Oggi ricordiamo tutti coloro che si chiamano Silvia e Silvio



Silvia nacque a Roma intorno al 520 in una famiglia di modeste condizioni, terza di tre figlie tra cui Emiliana e Tarsilla, anch'esse sante. Nel 538 sposò il senatore Gordiano appartenente ad una nobile famiglia romana. La coppia andò ad abitare nella villa degli Anici sul colle Celio al Clivo di Scauro, dove oggi si trova la chiesa di San Gregorio al Celio. Ebbe due figli, il primogenito fu Gregorio, poi eletto al soglio pontificio nel 590.

Rimasta vedova intorno al 573, si ritirò in una casa sull'Aventino chiamata Cella Nova, seguendo la regola benedettina e dedicando il resto della sua vita alla preghiera, alla meditazione e all'aiuto dei malati e dei più bisognosi. Il figlio Gregorio continuò invece ad abitare nella villa paterna, che trasformò in monastero e dove eresse una chiesa dedicata a sant'Andrea (l'attuale oratorio di Sant'Andrea al Celio). In questo periodo sua madre si preoccupava di fargli recapitare ogni giorno un pasto caldo, temendo che l'austerità della vita eremitica compromettesse ulteriormente la salute già cagionevole di Gregorio.

Silvia morì nel 592; papa Gregorio la fece seppellire nel monastero di Sant'Andrea, nel sepolcro dove già si trovavano le sorelle Tarsilla ed Emiliana, e vi fece dipingere la sua immagine con la croce nella destra e un libro nella sinistra recante la scritta: «Vivit anima mea et laudabit te, et iudicia tua adiuvabunt me» ("Vive la mia anima e ti loderà, e i tuoi giudizi mi aiuteranno").

Qui, nel 1603, il cardinale Cesare Baronio fece erigere l'oratorio di Santa Silvia al Celio e in quello stesso anno ottenne da papa Clemente VIII che il nome di santa Silvia venisse inserito nel Martirologio Romano al 3 novembre.

Su sollecitazione invece di papa Giovanni XXIII, il 23 febbraio del 1959, nel quartiere Portuense, venne istituita una parrocchia dedicata alla madre di San Gregorio Magno, la cui chiesa fu aperta al culto nel 1968

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, commemorazione di santa Silvia, madre del papa san Gregorio Magno, che, secondo quanto lo stesso Pontefice riferì nei suoi scritti, raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza e fu per il prossimo un eccelso esempio.



Non dimenticate di seguirci sui social, su Telemax le dirette verranno trasmesse anche su facebook.

Per i numeri fortunati potrete chiamare al 3395904011

sabato 2 novembre 2019

Commemorazione di tutti i fedeli defunti


 Se anche alle anime del purgatorio è stata concessa una festa, ognuno di voi si senta libero di festeggiare questi giorni come meglio crede.


La ricorrenza di questo giorno fu stabilita per suffragare le anime dei giusti che si trovano ancora nel Purgatorio.

Antichissimo è l'uso della Chiesa di pregare per i defunti, perché vengano liberati dalle loro pene.

Tertulliano lo dice di origine apostolica e scrive: « Noi facciamo ogni anno l'anniversario dei morti, secondo le tradizioni dei nostri antenati ». Gregorio Nazianzeno, in occasione della morte del fratello San Cesario, promette di inviargli ogni anno i suoi suffragi. S. Agostino dice: « Chi può dubitare che le preghiere, i sacrifici e le elemosine che si fanno per i defunti non siano loro di sollievo? ».

Quantunque la S. Chiesa abbia sempre inculcato di commemorare i fedeli defunti, di pregare per loro e di offrire Messe in loro suffragio, tuttavia per lungo tempo non si aiutarono che le anime in particolare, senza che ci fosse un giorno dedicato alla memoria di tutti i defunti.

Nel decimo secolo, S. Odilone abate di Cluny ordinò a tutti i conventi da lui dipendenti di cantare la sera del I novembre l'Ufficio dei Defunti, e che il giorno seguente i sacerdoti celebrassero la S. Messa per tutte quelle anime che si trovassero ancora nel Purgatorio.

Quest'usanza a poco a poco divenne universale e la Chiesa la confermò e la inserì nella sua liturgia il 2 novembre, giorno scelto da S. Odilone. È questo un dovere di carità dovuto a tutte le anime, ma specialmente a quelle che non hanno chi si ricordi di loro.

Dopo che la Chiesa istituì questo giorno, la pietà verso le anime purganti andò sempre più intensificandosi nel corso dei secoli e si elevarono chiese ed altari, si lasciarono legati di Messe, si istituirono opere sante, per suffragare le anime dei trapassati.

Durante la grande guerra, quando tutto il mondo piangeva i suoi morti, il Sommo Pontefice Benedetto XV estese a tutta la cristianità un privilegio che già esisteva nella Spagna, ossia permise che il giorno 2 novembre ogni sacerdote celebrasse tre Messe in suffragio dei defunti: la prima deve essere applicata secondo le intenzioni dell'offerente, la seconda per tutti i fedeli defunti e la terza secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Nulla è più conforme allo spirito di carità cristiana quanto la carità verso le anime purganti. Sono anime di genitori, fratelli, di superiori, di benefattori, di amici e conoscenti, che chiedono misericordia e sollievo nei più atroci dolori. Miseremini mei, miseremini mei, saltem vos amici mei: « abbiate pietà, abbiate pietà di me, almeno voi, o miei amici ». Queste povere anime non possono nulla per se stesse; noi invece possiamo sollevarle ed anche liberarle con poca fatica.

Pensiamo che forse un giorno ci troveremo anche noi tra quelle fiamme, ed avremo piacere che gli altri si ricordino di noi. Facciamo dunque agli altri quello che vorremmo si faccia a noi.

Quelle anime inoltre ricambieranno dal cielo mille e mille volte il nostro atto di carità e non permetteranno che piombiamo nelle pene eterne dell'Inferno.




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venerdì 1 novembre 2019

Tutti i Santi


 Salve a tutti prima di andare avanti ricordiamo che ognuno è libero e deve sentirsi libero di festeggiare questo periodo come meglio crede, la tolleranza è la chiave di tutto.

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La festa di oggi ha per oggetto la glorificazione di tutti i Santi che sono in cielo: Angeli, Martiri, Confessori, Vergini. La sua origine viene dalla commemorazione di tutti i martiri che fin dal secolo quarto si faceva in alcune chiese particolari.

Bonifacio IV nel secolo sui chiese ed ottenne dall'imperatore Foca il Pantheon che Marco Agrippa aveva dedicato a Giove Vendicatore e lo consacrò dedicandolo a Maria SS. Regina di tutti i Martiri. Il tempio venne chiamato S. Maria ad Martires e nella Chiesa di Roma fu stabilita la festa della dedicazione per il giorno 13 maggio.

Terminata l'epoca della persecuzione, si senti il bisogno di presentare all'imitazione dei fedeli anche le anime che si erano santificate nelle condizioni di tempo e di luogo comuni a tutti. Con questo nuovo indirizzo, la festa di tutti i Martiri venne trasportata dal 13 maggio al I novembre, e dedicata a tutti i Santi del paradiso.

Per quanto sia grande il numero dei Santi di cui la Chiesa celebra la festa nel corso dell'anno, è certo molto più grande il numero di coloro dei quali non conosce il nome, le virtù, i meriti. Quante anime sante di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, presso tutti i popoli! Santi nella gerarchia ecclesiastica, nei deserti, nei monasteri, tra i professionisti, tra gli operai, tra le donne di casa, tra i poveri, tra gli ammalati! Quanti servi fedeli di Dio nascosti nell'oscurità di una vita umile e sconosciuta! Quante anime grandi pur tra le occupazioni più basse e più comuni! Santi che Dio ha pienamente ricompensati! Era quindi giusto che la Chiesa li celebrasse ed onorasse, e ciò fece con l'istituzione della presente solennità.

In tal modo, tra quella immensa folla di cui parla l'evangelista S. Giovanni, « che nessuno può contare, di tutte le genti,_ tribù e popoli e lingue che stanno davanti al trono e davanti all'Agnello, rivestiti di bianche vesti, con le palme nelle mani » noi veneriamo quei virtuosi che nell'oscurità della loro condizione e tra privazioni di ogni sorta condussero una vita innocente e santa; quelli che non si sono lasciati abbagliare dalle cose del mondo, ma le hanno stimate nella loro realtà; rendiamo omaggio a quelle persone che pur tra gli splendori e gli onori mondani si sono conservate umili e pure; veneriamo quelli che si son fatti santi seguendo con purità di cuore le massime del Vangelo; onoriamo i nostri fratelli, che nella stessa casa, con le stesse regole di vita, con le medesime passioni, con le stesse tentazioni ed ostacoli, hanno raggiunto il cielo ed ora godono perfetta felicità. Certo, questa folla immensa che noi oggi festeggiamo, questa turba innumerevole di eroi che hanno raggiunto la mèta, pur passando attraverso le difficoltà della vita presente, devono essere per noi di grande consolazione e di incitamento ad imitarli. 







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La Numerologia è un incredibile strumento in grado di decifrare l’uomo, i suoi meccanismi profondi, i suoi cicli personali.