Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

venerdì 31 agosto 2018

San Raimondo Nonnato

 Ci si avvicina al weekend oggi festeggiamo tutti i Raimondo, buon fine settimana a tutti.

S. Raimondo, soprannominato Nonnato (non nato) perchè venuto alla luce mediante operazione medica dopo la morte della madre, nacque nella Catalogna l'anno 1204 da nobile famiglia. Suo padre, dopo avergli per qualche tempo permesso di attendere agli studi, all'improvviso lo mandò a lavorare i campi.

Raimondo approfittò di questa solitudine per impiegare maggior tempo nell'orazione e per meditare le verità della fede. Visitava spesso una chiesa nella quale si venerava un'immagine della SS. VergineT verso cui fin dall'infanzia professava tenerissima devozione, ed a cui si raccomandava affinché gli facesse conoscere lo stato di vita che doveva eleggere. Dopo aver molto pregato, si sentì ispirato ad entrare nell'ordine della Beata Vergine della Mercede, fondato da poco tempo da San Pietro Nolasco. A questo scopo si portò a Barcellona dal suddetto S. Pietro Nolasco, generale dell'ordine, e dalle sue mani ottenne l'abito religioso. In questo istituto fece tanto progresso nel cammino spirituale, che dopo qualche anno di professione, fu giudicato degno di esercitare l'ufficio di redentore degli schiavi.

Andato ad Algeri, dopo aver dato tutto il denaro per il riscatto degli schiavi, diede se stesso in ostaggio per ottenere la liberazione di quei cristiani, che correvano il pericolo di rinunziare alla loro fede. Però il suo generoso sacrificio non servì che ad irritare maggiormente i maomettani, i quali lo trattarono con tanta crudeltà che poco mancò non morisse fra le loro mani. Ma essendone stato avvertito il governatore della città, per paura che venendo a morire, perdesse la somma per cui era tenuto in ostaggio, proibì di maltrattarlo eccessivamente e minacciò di far pagare la somma che gli aspettava per il suo riscatto a coloro che l'avrebbero fatto morire. Avuta la libertà di girare per la città di Algeri, Raimondo se ne servì per visitare i cristiani e consolarli: e convertì pure al Cristianesimo parecchi mussulmani.

Avendo saputo questo, il governatore ne concepì tanto sdegno che, trasportato dall'ira, condannò il Santo ad essere impalato. S'interposero però quelli che erano interessati al commercio degli schiavi ed ottennero che gli fosse cambiata la pena con una lunga ed aspra fiagellazione. Ciononostante Raimondo continuò a operare delle conversioni. Questa volta però il governatore non solo lo fece battere e frustare, ma lo fece condurre per le vie della città carico di catene, poi chiamò un carnefice che gli trapassò le labbra e gliele chiuse con un lucchetto, dandone la chiave in consegna al giudice. Così Raimondo fu ridotto al silenzio e poteva aprir bocca soltanto nelle ore di refezione. Stette così in prigione otto lunghi mesi, finchè S. Pietro Nolasco ebbe mandato il denaro per il riscatto.

Il Pontefice Gregorio IX, per onorare questo confessore di Cristo, lo creò cardinale. Ritornato a Barcellona nel suo convento, volle vivere da semplice religioso, fino al giorno in cui lasciò questa terra per volare a ricevere il premio, il 31 agosto 1240.

PRATICA — Facciamo qualche sacrificio per i nostri fratelli.

PREGHIERA. Dio, che rendesti mirabile il tuo beato confessore Raimondo nel liberare i tuoi fedeli dalla cattività degli empi, concedici per sua intercessione, che sciolti dai lacci dei peccati, compiamo con libertà di spirito la tua volontà.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cardona in Catalogna, san Raimondo Nonnato, che fu tra i primi compagni di san Pietro Nolasco nell’Ordine della Beata Maria Vergine della Mercede e si tramanda che abbia molto patito in nome di Cristo per la liberazione dei prigionieri.


Fonti wikipedia e veticane

giovedì 30 agosto 2018

Santi Felice e Adautto


Ci avviciniamo ad un finesettimana davvero piovoso e temporalesco, l'autunno sta arrivando.

In una sua poesia papa Damaso ricorda Felice e Adautto come martiri cui era prestato un culto nel luogo della loro sepoltura; il Martirologio Geronimiano (e poi altri testi) ne ricordano la memoria al 30 agosto. La prima Vita, che pare databile ad epoca precarolingia (secolo VII), ma è conosciuta in varie versioni, racconta che Felice era romano e presbitero, come un fratello. Arrestato in quanto seguace di Cristo, al tempo di Diocleziano, fu condotto nel tempio di Serapide perché sacrificasse al dio; Felice soffiò sulla statua facendola cadere e lo stesso accadde con le statue di Mercurio e di Diana. La potenza manifestata gli procurò la tortura e la condanna capitale.

L'ultimo episodio è sulla via Ostiense, fuori città, dove si alzava un grande albero consacrato agli dei e, nei pressi, un tempio: invitato ancora una volta a sacrificare, Felice ordinò all'albero di cadere nel tempio, rovinandolo, come infatti avvenne. Felice fu allora decapitato e mentre lo portavano poco lontano dall'Ostiense per eseguire la condanna, un cristiano si avvicinò dichiarando la propria fede: fu così decapitato assieme a Felice. Nella Vita scritta da Adone nel suo Martyrologium (sec. IX) si ricorda che l'anonimo poteva chiamarsi Adauctus, «aggiunto», «quod sancto martyri Felici auctus sit ad coronam». Una vita in versi ha scritto Marbodo di Rennes, riferendosi alla Vita più antica, ma accentuando il contrasto tra il martire cristiano e il prefetto pagano e arricchendo il repertorio mitologico del contesto.

Felice fu sepolto assieme al compagno in una cripta nelle catacombe di Commodilla, presso la via Ostiense, dove sorse presto una cappella o una piccola basilica in suo onore, anche per cura di Giovanni I e di 7 Leone III. In essa sono conservati alcuni affreschi del VI sec. con le immagini dei due martiri. Leone IV donò alla moglie di Lotario, Ermengarda, una reliquia dei due martiri, che ne portò il culto a Nord delle Alpi, sino a Cracovia, dove nel palazzo reale una cappella è a loro dedicata.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Commodilla sulla via Ostiense, santi martiri Felice e Adáutto, che, per aver reso insieme testimonianza a Cristo con la medesima intemerata fede, corsero insieme vincitori verso il cielo.


fonti wikipedia e vaticane

mercoledì 29 agosto 2018

Martirio di San Giovanni Battista

 Uno degli episodi più famosi della Bibbia lo rivediamo qui.


Nell'anno xv del regno di Tiberio Cesare, Giovanni Battista dal deserto venne alle rive del Giordano, nelle vicinanze di Gerico, per predicarvi il battesimo di penitenza, in preparazione alla venuta del Messia. Tutta Gerusalemme e i paesi circonvicini andavano in massa ad ascoltarlo e molti si convertivano alle sue parole, confessando i loro peccati e ricevendo il battesimo di penitenza.

Un giorno che Giovanni, come d'uso, battezzava ed istruiva i peccatori, anche Gesù di Nazareth venne alle rive del Giordano. Il Battista, alla vista di Gesù, interiormente illuminato, riconobbe in lui il Messia aspettato, onde non voleva battezzarlo, stimandosi indegno anche di sciogliergli i legacci dei calzari. Tuttavia Gesù insistè e Giovanni dovette accondiscendere. In quel tempo Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, conviveva con Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni, all'udire tale mostruosità, riprese il re di quella colpa, dicendogli francamente che non gli era lecito vivere con la moglie di suo fratello. Erode, sdegnato e istigato da Erodiade, lo fece rinchiudere in una tetra prigione del castello di Macheronte. Non contenta Erodiade di vederlo in prigione, voleva anche farlo morire. Erode però si opponeva, temendo una sommossa, perché Giovanni era venerato dal popolo come un profeta.

Qualche tempo dopo, tuttavia, Erodiade ebbe l'occasione tanto desiderata e propizia per soddisfare il suo odio contro il Precursore di Cristo. Mentre Erode celebrava il suo compleanno e teneva un banchetto a tutta la corte, Salome, figliola di Erodiade e nipote di Erode, si presentò nella sala del convito e si pose a danzare. Ciò piacque a tutti, tanto che Erode le promise di concederle qualunque cosa avesse domandato, fosse anche la metà del regno. Salome a queste parole, non sapendo cosa domandare, corse da sua madre e questa le ordinò di chiedere la testa di Giovanni. Salome ritornò in fretta dal re e lo pregò di farle portare subito in un bacile la testa del santo Precursore. Erode, benché sorpreso ed afflitto da questa domanda, ordinò di accontentarla. La fanciulla come ebbe tra le mani quel sacrosanto capo, lo portò a sua madre, la quale, a tal vista, esultò di gioia e si dice che per vendicarsi della libertà con cui il Santo aveva disapprovato i suoi disordini, trafisse con un ago quella sacra lingua.

La morte del Battista avvenne tra la fine dell'anno 31 e il principio del 32 dopo la nascita di Gesù Cristo.

PRATICA. La castità trasforma gli uomini in angeli: e chi è casto, è un angelo ín carne (S. Ambrogio).

PREGHIERA. Nella veneranda festività del tuo santo Precursore e martire Giovanni Battista, deh! Signore, facci sentire gli effetti della tua misericordia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della passione di san Giovanni Battista, che il re Erode Antipa tenne in carcere nella fortezza di Macheronte nell’odierna Giordania e nel giorno del suo compleanno, su richiesta della figlia di Erodiade, ordinò di decapitare. Per questo, Precursore del Signore, come lampada che arde e risplende, rese sia in vita sia in morte testimonianza alla verità.



Fonti wikipedia e vaticano

ci rivediamo a settembre

martedì 28 agosto 2018

Sant' Agostino





Forse il più famoso e storico vescovo che la chiesa ricordi, oggi festeggiamo Sant'Agostino

 
(LA) « Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te. »
(IT) « Ci hai creati per Te, [Signore,] e inquieto è il nostro cuore fintantoché non trovi riposo in Te. »

Agostino nacque a Tagaste in Africa da famiglia benestante. Il padre, Patrizio, era pagano, ma sua madre Monica era un'ardente cristiana.

Verso la fine dell'anno 370 si portò a Cartagine per studiare rettorica. Trovava nello studio un'attrattiva sì grande, che era costretto a farsi violenza per lasciarlo; ma le cognizioni che acquistava non gli servivano che a nutrire l'orgoglio.

I manichei, conosciuta la sua bramosia per gli studi, solleticarono la sua vanità e l'indussero ad abbracciare la loro dottrina. Nauseato però dalle loro ciance, li abbandonò e si recò a Roma. Da Roma andò a Milano, per insegnare eloquenza.

Monica, addolorata della partenza del figlio, lo raggiunse. Una sera il giovane si sentiva afflitto nello spirito e provava un grande bisogno di spargere lacrime. Si ritirò nel giardino, sotto la chioma di un ombroso fico, e diede libero sfogo al pianto. Sentiva la sua anima coperta di peccati e se ne rammaricava. Ad un certo momento gli parve di sentire nel giardino una cantilena come di fanciullo che diceva: Prendi e leggi, prendi e leggi! Aprì il libro delle lettere di S. Paolo e lesse: Non nei condii e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà si trova la pace... Bastò questo perchè scosso dalla grazia divina si risolvesse a darsi senza riserva al servizio di Dio.

Ritornato in Africa, ad Ippona, si diede a vita ascetica. Qualche tempo dopo fu consacrato prete e poi vescovo.

Allora ebbe inizio la sua grande attività contro gli eretici. Ario, Nestorio, Donato, Pelagio tentavano di sfaldare la chiesa.

Contro di essi combatterono i grandi Padri della Chiesa: Atanasio, Gregorio Nazianzeno, Cirillo di Gerusalemme, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Gregorio Magno, ma sopra tutti il grande Agostino. Ben duecentotrentadue sono le sue opere. Nell'anno 400 scrisse il De libero arbitrio per confutare le dottrine manichee. Nel 411 e 412 diresse un'epistola ai cattolici sull'Unità della Chiesa contro i Donatisti. Contro Pelagio scrisse il trattato Della natura e della grazia nel quale dimostra la necessità della grazia divina per sostenere la volontà indebolita dal peccato originale. A quest'opera si riannoda l'altra De gratia et libero arbitrio. Quando poi finalmente il Pelagianesimo veniva condannato da Papa Zosimo, S. Girolamo ormai vecchio, entusiasta per la grande vittoria riportata dai cattolici, per merito specialmente di S. Agostino, non esitò a scrivergli: Salve! Ti onora l'universo! I cattolici ti venerano e ti ammirano come il nuovo fondatore dell'antica fede!

Non vanno poi dimenticate le opere colossali: La Città di Dio e l'altro libro De Trinitate contro Ario.

Nell'anno 430, allorchè i Vandali invasa l'Africa assediavano Ippona, Agostino esalò l'ultimo respiro: era il 28 agosto.

Fu pure il fondatore degli Agostiniani e la sua è una delle quattro regole fondamentali dello stato religioso.

PRATICA. Leggiamo un tratto delle Lettere di San Paolo.

PREGHIERA. Sii propizio, Dío onnipotente, alle nostre suppliche, e poiché ci infondi la speranza, concedici benigno per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Agostino, l'abbondanza della tua misericordia. 


fonti wikipedia e vaticane prepariamoci all'avvento dell'autunno

lunedì 27 agosto 2018

Santa Monica

S. Monica, sempre grandemente venerata dalla Chiesa e posta a modello delle madri cristiane, nacque a Tagaste, in Africa nel 331, da famiglia cristiana, nella quale fin dall'infanzia imparò a conoscere e ad amare Iddio. Ebbe anch'essa, come tutti i fanciulli, certi difetti propri dell'età giovanile, come la golosità, che si manifestava in lei con una spiccata tendenza verso il vino, ma ammonita in tempo dai parenti e aiutata dalla grazia ben presto si corresse.

Fatta giovanetta, i suoi genitori la sposarono ad un legionario romano di nome Patrizio, galantuomo, ma pagano di religione. Non si smarrì la Santa, anzi, suo primo pensiero, unendosi al compagno della sua vita, fu di guadagnarlo a Gesù Cristo mediante una vita sottomessa, fatta di rispetto e di amore.

Per questo ella mantenne sempre una condotta irreprensibile, soffrendo pazientemente senza permettersi mai alcun rimprovero. Tanti sacrifici nascosti agli occhi degli uomini, ma manifesti a Dio, Padre di tutti gli uomini, non potevano non essere esauditi e ripagati.

Ed ecco che Monica ebbe la consolazione di vedere il marito, un anno prima della sua morte, abbracciare la fede cattolica, rinunziando ai suoi vizi e passando nella pratica delle virtù il rimanente della vita.

Intanto ella era divenuta madre di tre figli: Agostino, Novigio e una figlia, di cui ignoriamo il nome.

Le cure che la santa madre profuse per la buona educazione dei figli furono certamente grandi; pur tuttavia, Agostino, attirato più dagli amici che lo invitavano al male che dalle raccomandazioni materne, deviò, ponendo così a durissima prova la virtù della sua povera mamma. Ella infatti vedendo il figlio adescato dall'errore e dal vizio, non faceva che elevare al cielo fervorose preghiere, unite a calde lacrime, per impetrarne la conversione. Le sue abbondanti lacrime e fervorose preghiere ottennero la conversione del figlio.

Nel 375 Agostino si trasferì a Cartagine per insegnarvi eloquenza. Nel 383 si imbarcò nottetempo per Roma dove, dopo aver superato una lunga malattia, cominciò ad insegnare eloquenza e retorica. Finché ottenne un posto, tramite il prefetto di Roma Simmaco, a Milano.

A Milano, venne raggiunto dalla mamma, la quale, non considerando le fatiche del viaggio ma solo il bene del figlio, era partita, sola, alla ricerca di lui. Quivi finalmente sarebbero stati appagati i suoi desideri ed esaudite le sue suppliche. Infatti unitasi nel suo apostolato col grande arcivescovo S. Ambrogio che la incoraggiava dicendole: « Non puó andar perduto un figlio di tante lacrime », riuscì con la grazia di Dio a trarre alla fede cattolica Agostino alla fine del 386, che l'anno seguente, ricevette il Battesimo per mano di Ambrogio nella Pasqua del 387 e cominciò una vita santa e feconda di apostolato.

Ringraziato Iddio per tanto favore, Monica e Agostino decisero di prendere la via del ritorno; ma la pia madre, che ormai aveva compiuta la sua missione su questa terra, ad Ostia si ammalò gravemente ed in pochi giorni, felice per la conversione del figlio ottenuta, rese la bell'anima a Dio. Era il 27 agosto dello stesso anno 387.

PRATICA. Imparino i genitori a vigilare sull'educazione cristiana dei figli e a prodigare ad essi le loro maggiori cure.

PREGHIERA. Dio, consolatore degli afflitti e salvezza di quelli che sperano in te, che misericordioso riguardasti alle pie lacrime della beata Monica per la conversione del figliuolo suo Agostino, donaci per l'intervento d'ambedue di deplorare i nostri peccati e di ottenere il favore della tua grazia.


fonti vaticane e wikipedia 

venerdì 24 agosto 2018

San Bartolomeo

 Siamo tornati finalmente dalle vacanza operativi anche sulla linea telefonica, a settembre si riprenderà con le normali attività, nel frattempo tanti auguri a tutti i Bartolomei.

L'apostolo S. Bartolomeo era galileo e probabilmente pescatore come la maggior parte degli Apostoli. Scelto da Gesù, Natanaele, il suo nome originario, ebbe anch'egli la felice sorte di nutrire l'anima sua delle parole di vita che uscivano dal labbro benedetto del Divin Maestro per tutto il tempo della sua predicazione, e di essere testimonio dei suoi miracoli.

Insieme con gli altri Apostoli, predicò il Vangelo nella Giudea, operando miracoli e cacciando i demoni dagli ossessi. Nel giorno di Pentecoste ricevette egli pure la pienezza dello Spirito Santo, dopo di che annunziò intrepidamente il S. Vangelo agli Ebrei e soffrì come gli altri Apostoli obbrobri e battiture per amore di Gesù Cristo.

Rigettato dai Giudei, S. Bartolomeo si portò prima nella Libia, poi nell'Arabia, nelle Indie Orientali e nell'Armenia Maggiore. La sua parola, congiunta ad una vita mortificata e allo spirito di preghiera, operò un bene immenso.

Celebre è specialmente la conversione del re Polimio e della regina sua consorte.

Però tanto zelo eccitò la gelosia e il furore degli idolatri, i quali, spinti da odio diabolico, tramarono contro di lui. Per meglio riuscire nel sacrilego intento, attirarono dalla loro parte il fratello del re, Astiage, che incatenato il santo Apostolo lo condannò ad essere scorticato vivo.

Mentre essi compivano quest'opera, San Bartolomeo scongiurava il Signore perchè volesse perdonare ai suoi carnefici. I manigoldi, dopo avergli tolta la pelle, Io decapitarono.

Il corpo del santo Apostolo venne seppellito in Al.. banopoli, ove restò fino a quando l'imperatore Ottone II lo fece trasportare a Roma.

Gli fu edificata una chiesa nell'Isola Tiberina e il suo corpo si trova sotto l'altar maggiore, in un sarcofago di porfido.

PRATICA. Tutte le avversità, quando si mettono a confronto dei premi eterni che per esse ci saranno resi, non sono che ragnatele, ombra e fumo (S. Giovanni Crisostomo).

PREGHIERA. O Dio onnipotente ed eterno, che in questo giorno ci concedi di celebrare la festa del tuo beato Apostolo Bartolomeo e per questo ci riempi di santa gioia, deh! da' alla tua Chiesa d'amare ciò che egli credette e di praticare ciò che insegnò.


Fonti wikipediaa e vaticane

giovedì 23 agosto 2018

Santa Rosa da Lima

 Sperando che il caldo non ci abbandoni presto.

Fu il primo fiore dell'America meridionale. Nacque da ricchi genitori verso la fine del secolo xvi. Fu veramente una « rosa » che crebbe fra le spine; che la vita di lei è tutta un profumo di celestiali virtù tra eroiche penitenze. Fin da fanciulla si distinse per la pietà e per la docilità ai propri genitori. All'età di cinque anni fece il voto di perpetua verginità, eleggendosi per sposo Gesù Cristo. Appena seppe leggere, per prima cosa lesse la vita di S. Caterina da Siena, che scelse a protettrice e di cui cercò di imitare le virtù.

Cresciuta negli anni, cominciò a fare vita più ritirata. I genitori volevano che si sposasse, ma essa, benchè dolente per dover contraddire i genitori, stette ferma nel suo proposito.

Più tardi, meditando le parole del Vangelo: « Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e vieni e seguimi », si ritirò in un monastero di Domenicane.

In questo nuovo stato di vita, si accrebbe in lei il fervore della carità verso il Signore e attese a vivere nel nascondimento, accettando i lavori più umili, più faticosi, facendo tutto allegramente, come penitenza dei propri peccati.

Questo suo grande amore verso il Signore fu messo a una prova che durò per 15 anni circa, durante i quali ebbe anche a patire persecuzioni da parte di estranei.

In questa lotta, essa andava ripetendo: « Signore, fatemi soffrire di più, purché non mi sia tolto il vostro amore ». Passata finalmente la bufera, il Signore la volle consolare, favorendola di molte visioni.

S'intratteneva familiarmente con la sua protettrice S. Caterina da Siena, che le appariva di frequente, e Gesù Cristo in una apparizione le disse: O Rosa del mio cuore, tu sei la mia sposa. Ormai Gesù era l'unico suo pensiero e persino durante la notte vegliava pregando.

Gesù intrattenendosi con lei, le disse: « Preparati: gli sponsali si avvicinano ». E il giorno seguente, 24 agosto 1617, tra il pianto delle consorelle, lasciava questa terra, per andare incontro allo Sposo Celeste.

PRATICA. Bisogna ubbidire prima a Dio che agli uomini.

PREGHIERA. O Dio onnipotente, dispensatore di tutti i beni, che, avendo prevenuta con la rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie come modello di verginità e di pazienza, da' a noi tuoi servi che, correndo dietro l'odore delle sue virtù, meritiamo di divenire il buon odore di Cristo. 


fonti wikipedia e vaticane

La Numerologia è un incredibile strumento in grado di decifrare l’uomo, i suoi meccanismi profondi, i suoi cicli personali.