S. Monica, sempre grandemente venerata dalla Chiesa e posta a
modello delle madri cristiane, nacque a Tagaste, in Africa nel 331, da
famiglia cristiana, nella quale fin dall'infanzia imparò a conoscere e
ad amare Iddio. Ebbe anch'essa, come tutti i fanciulli, certi difetti
propri dell'età giovanile, come la golosità, che si manifestava in lei
con una spiccata tendenza verso il vino, ma ammonita in tempo dai
parenti e aiutata dalla grazia ben presto si corresse.
Fatta giovanetta, i suoi genitori la sposarono ad un legionario romano
di nome Patrizio, galantuomo, ma pagano di religione. Non si smarrì la
Santa, anzi, suo primo pensiero, unendosi al compagno della sua vita, fu
di guadagnarlo a Gesù Cristo mediante una vita sottomessa, fatta di
rispetto e di amore.
Per questo ella mantenne sempre una condotta irreprensibile, soffrendo
pazientemente senza permettersi mai alcun rimprovero. Tanti sacrifici
nascosti agli occhi degli uomini, ma manifesti a Dio, Padre di tutti gli
uomini, non potevano non essere esauditi e ripagati.
Ed ecco che Monica ebbe la consolazione di vedere il marito, un anno
prima della sua morte, abbracciare la fede cattolica, rinunziando ai
suoi vizi e passando nella pratica delle virtù il rimanente della vita.
Intanto ella era divenuta madre di tre figli: Agostino, Novigio e una figlia, di cui ignoriamo il nome.
Le cure che la santa madre profuse per la buona educazione dei figli
furono certamente grandi; pur tuttavia, Agostino, attirato più dagli
amici che lo invitavano al male che dalle raccomandazioni materne,
deviò, ponendo così a durissima prova la virtù della sua povera mamma.
Ella infatti vedendo il figlio adescato dall'errore e dal vizio, non
faceva che elevare al cielo fervorose preghiere, unite a calde lacrime,
per impetrarne la conversione. Le sue abbondanti lacrime e fervorose
preghiere ottennero la conversione del figlio.
Nel 375 Agostino si trasferì a Cartagine per insegnarvi eloquenza. Nel
383 si imbarcò nottetempo per Roma dove, dopo aver superato una lunga
malattia, cominciò ad insegnare eloquenza e retorica. Finché ottenne un
posto, tramite il prefetto di Roma Simmaco, a Milano.
A Milano, venne raggiunto dalla mamma, la quale, non considerando le
fatiche del viaggio ma solo il bene del figlio, era partita, sola, alla
ricerca di lui. Quivi finalmente sarebbero stati appagati i suoi
desideri ed esaudite le sue suppliche. Infatti unitasi nel suo
apostolato col grande arcivescovo S. Ambrogio che la incoraggiava
dicendole: « Non puó andar perduto un figlio di tante lacrime », riuscì
con la grazia di Dio a trarre alla fede cattolica Agostino alla fine del
386, che l'anno seguente, ricevette il Battesimo per mano di Ambrogio
nella Pasqua del 387 e cominciò una vita santa e feconda di apostolato.
Ringraziato Iddio per tanto favore, Monica e Agostino decisero di
prendere la via del ritorno; ma la pia madre, che ormai aveva compiuta
la sua missione su questa terra, ad Ostia si ammalò gravemente ed in
pochi giorni, felice per la conversione del figlio ottenuta, rese la
bell'anima a Dio. Era il 27 agosto dello stesso anno 387.
PRATICA. Imparino i genitori a vigilare sull'educazione cristiana dei figli e a prodigare ad essi le loro maggiori cure.
PREGHIERA. Dio, consolatore degli afflitti e salvezza di quelli che
sperano in te, che misericordioso riguardasti alle pie lacrime della
beata Monica per la conversione del figliuolo suo Agostino, donaci per
l'intervento d'ambedue di deplorare i nostri peccati e di ottenere il
favore della tua grazia.
fonti vaticane e wikipedia
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