Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

martedì 5 marzo 2019

Sant' Adriano di Cesarea


 Buon Martedì grasso si festeggia il carnevale e ci si prepara alla Pasqua


Subì il martirio con Eubulo l'anno 309, «sesto anno della persecuzione», secondo la testimonianza di Eusebio. Essendo venuti ambedue a Cesarea in Palestina per aiutare i martiri di quella città, i due santi furono scoperti e, per aver confessato la loro fede, furono condannati alle belve il cosidetto "damnatio ad bestias".

Adriano, dopo essere stato gettato in pasto ad un leone, fu finito con la spada. Nei sinassari greci il giorno 7 o 8 maggio è celebrata la festa dei Ss. Eubulo e Giuliano.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cesarea in Palestina, sant'Adriano, martire, che, durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano, nel giorno in cui gli abitanti erano soliti celebrare la festa della Fortuna, per ordine del governatore Firmiliano, fu per la sua fede in Cristo dapprima fu gettato in pasto a un leone e poi sgozzato con la spada.









Sant' Adriano III   Adriano nacque a Roma in data sconosciuta da una famiglia imparentata con i conti di Tuscolo: figlio forse di Benedetto magnus tusculanus dux et comes, figlio a sua volta di quell'Alberico marchio et consul tusculanus princeps potentissimus che fu fratello di Papa Adriano I (772-795) ed antenato dei conti di Tuscolo. Pertanto Papa Adriano sarebbe stato suo prozio, e Adriano III, ossia Agapito, sarebbe stato il fratello maggiore di Sergio dei Conti di Tuscolo, ovvero Papa Sergio III (904-911). Eletto il 17 maggio dell'884, il suo pontificato ebbe luogo in un periodo travagliato.


Il suo pontificato fu breve: nel luglio dell'885, mentre si recava alla Dieta di Worms, dopo essere stato convocato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo III il Grosso per stabilire la successione al Sacro Romano Impero (che comportava la legittimazione del figlio naturale Bernardo) e per discutere del crescente potere dei Saraceni, attraversando la Silva Wilzacarae o "Selva di Wilcazara" (corrispondente all'odierna via Viazza all'interno di San Cesario sul Panaro), fu colto da improvviso malore. Morì l'8 luglio 885; il suo corpo fu portato nell'Abbazia di Nonantola dov'è tuttora sepolto e venerato. Secondo il codice nonantolano Acta Sancti Silvestri il papa morì nei pressi di Wilzacara, vecchio nome dell'odierno Comune di San Cesario, in località Sant'Alberga - ora detta San Bernardino (come specificato nel Martirologio Romano). Più precisamente attesta l'"Acta Sancti Silvestri": "Lamberti capo, vitam finivit in amplo", cioè nell'ampio campo di Lamberto da cui prese il nome Spilamberto.

fonte:wikipedia.org
 

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