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Bianco con candida e lunga barba, alto di statura, nobilissimo
d'aspetto, questo era Sant'Arsenio a novantacinque anni, dopo più di
mezzo secolo di vita nel deserto più arido e desolato, quello dello
Scete, in Egitto.
Il nobile incedere gli veniva dall'essere romano, di famiglia
senatoriale. Nel Palazzo imperiale aveva ricoperto cariche assai alte, e
sembra addirittura che Teodosio l'avesse scelto come precettore dei
propri figli, Arcadio e Onorio, che si divisero poi l'Impero paterno.
Quando Roma fu conquistata dal Re barbaro Alarico; quando l'Impero
costruito dai Cesari cominciò a crollare, Arsenio comprese come la sua
opera nel mondo fosse inutile. Si sentì chiamato verso un nuovo Impero,
che non avrebbe temuto le orde dei barbari. Una voce gli disse: «Fuggi
gli uomini, e ti salverai!». Fuggiti gli uomini, Arsenio condusse, nel
deserto egiziano, una vita di continua preghiera, quasi sopprimendo il
sonno. Al tramonto, volgeva le spalle al sole calante e per tutta la
notte, con gli occhi fissi al levante, aspettava l'aurora del nuovo
giorno. Soltanto allora, per brevissimo tempo, si assopiva.
Pregava e piangeva, con gli occhi senza più ciglia, per le lacrime e per
lo sforzo di non dormire. Pregava per l'Impero caduto, ma anche di più
piangeva sull'infelicità del mondo, sulla sorte di tanti infelici, sul
sacrificio divino, dimenticato e negletto dagli uomini.
«Beato te, abate Arsenio – disse di lui un altro eremita. – Tu ti sei
pianto in questa vita! Chi non si piange in questa vita, piange
eternamente nell'altra».
Il pianto di Sant'Arsenio fu assai lungo: durò per 53 anni, prima del
giorno in cui passò, con la morte, alla gioia dell'altra vita. La sua
esistenza era stata l'adempimento di una preghiera che si legge ancora
nel Messale, e che chiede proprio il dono delle lacrime – quelle lacrime
che la maggioranza degli uomini vorrebbero evitare, perché espressione
di sofferenza. Dice: «Dio onnipotente e pieno di dolcezza, che in favore
del popolo assetato facesti zampillare dalla roccia una fonte d'acqua
viva, estrai dal nostro cuore di pietra le lacrime della compunzione,
affinché possiamo piangere i nostri peccati, meritando così di esserne
perdonati nella Tua misericordia».
Grazie del sostegno auguriamo a tutte buone vacanze.
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