Buongiorno a tutti!
Stamattina il sole si nasconde ma ciò nonostante la temperatura è ancora gradevole.
San Martino di Tours è il Santo che viene celebrato nella giornata di oggi dalla Chiesa Cattolica. Un episodio legato a questo Santo è quello indicato come " L'estate di San Martino". Si tratta di giorni meno freddi durante l'autunno. Si narra che Martino di Tours, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo, gli donò metà del suo mantello. Poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l'altra metà del mantello. Subito dopo il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Da qui il detto: L'Estate di San Martino dura 3 giorni e un pochino.
Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo V fu
certamente S. Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in
Francia.
Nato nel 316 in Sibaria, città della Pannonia,
l'odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si
trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni
all'insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le
assemblee cristiane. Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto;
essendo però figlio d'un tribuno, dovette presto seguire il padre nella
cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e
Giuliano.
Umile e caritatevole, aveva per attendente uno
schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come
fratello. Un giorno nel rigore dell'inverno era in marcia per Amiens,
incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada
metà del suo mantello e lo copri. La notte seguente, Gesù, in sembianza
di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: « Martino ancor
catecumeno m'ha coperto con questo mantello ». Allora bramoso di
militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne
dall'imperatore stesso l'esenzione dalle armi.
Si portò a
Poitiers presso il vescovo S. Ilario da cui fu istruito, battezzato e in
seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per
convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la
gloria delle Gallie e della Chiesa.
Desideroso di vita austera
e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la
celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della
Francia) ove fu per parecchi anni pddre di oltre 80 monaci. Però i suoi
numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così
famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del
popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu
compendiata in questo epigramma: "Soldato per forza, vescovo per dovere,
monaco per scelta".
Il nuovo Pastore non cambiò appunto
tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si
diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra
i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel
dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie.
Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo.
sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai
nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che
trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours
per 27 anni. in mezzo a contrasti e persecuzioni.
Tormentato
con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio. diceva: "Se
Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?"
Stremato di forze, malato, pregava: "Signore, se sono ancora necessario
al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte".
Nell'anno 397 udì che a Candate (Candes-Saint-Martin) era sorto un
grave scisma: benchè ottantenne, si portò colà, convocò clero e popolo e
ricompose gli animi nella pace. Ma stando per tornare alla sua sede, fu
assalito da febbri mortali. Volle essere adagiato sulla nuda terra e
cosparso di cenere, per morire, come sempre aveva vissuto, da penitente.
Il volto del santo rimase nella morte splendente come se
fosse avvolto da una luce di gloria e da molti fu udito un coro di
angeli cantare intorno alla sua salma. Alle sue esequie si riunirono gli
abitanti di Poitou e di Tours e così cominciarono ad altercare.
Dicevano gli uni: " È un monaco della nostra città e noi ne vogliamo il
corpo". E gli altri di rimando: "Dio ve l'ha tolto per darlo a noi". La
notte seguente, mentre gli abitanti di Poitou dormivano, gli abitanti di
Tours si impadronirono del corpo di Martino, lo gettarono da una
finestra su di un battello e lo portarono seguendo il corso della Loira
fino a Tours con gran gioia e venerazione.
Fu così sepolto a
Tours, ove gli fu dedicata la cattedrale e dove egli compi innumerevoli
miracoli. Gli Ugonotti violarono quelle sacre spoglie, e dopo averle
bruciate, ne dispersero le ceneri.
Nelle zone rurali San Martino è legato anche al periodo del vino nuovo,quindi da sempre l'11 novembre è un giorno benedetto e di festa. Il detto dice: a San Martino ogni mosto diventa vino.
Auguriamo a tutti una serena giornata e vi ricordiamo di seguirci sui social.