Buongiorno e buon inizio settimana miei cari lettori! Scusatemi per l'assenza, come state!? Oggi festieggiamo Santa Lucilla! Auguri a tutte le Lucille, vi auguro un buon proseguimento!!
I nome di Lucilla, evidentemente è il diminutivo di Lucia, che a
sua volta deriva da « luce ». È dunque un nome già luminoso per se
stesso. Lucia, voleva dire precisamente « nata all'alba », come
Crepusca, significava « nata al tramonto ». Ma mentre il nome di
Crepusca è completamente caduto nell'uso onomastico, quello di Lucia si è
sempre più diffuso, forse proprio per quella luce che sembra diffondere
sulle donne che lo portano volentieri.
E dopo il nome di Lucia, viene quello graziosissimo di Lucilla, attribuito a molte giovani romane « nate all'alba ».
Anche Santa Lucilla nacque all'alba dell'Era Cristiana, quando chi
portava la luce della nuova fede veniva perseguitato da coloro che
l'avrebbero voluta spegnere, convertendo il nome di Lucia in quello di
Crepusca.
Su Santa Lucilla però non brilla che la luce del suo bellissimo nome. Di
lei, Martire, non si sa nulla di preciso, o meglio si sa soltanto
quello che la leggenda ha intessuto con fili luminosi, ma puramente
fantastici.
Quasi certamente fu lo stesso nome di Lucilla a suggerire la leggenda.
Perciò si narra d'un tribuno romano, di nome Nemesio, che avrebbe avuto
una figlioletta nata cieca.
Egli avrebbe chiesto per la propria figlia, al Papa Santo Stefano, non
la luce fisica degli occhi, ma quella soprannaturale dell'anima, cioè il
Battesimo.
Padre e figlia si sarebbero fatti così cristiani. Anzi, il Papa avrebbe
consacrato diacono il padre di Lucilla. Ma la luce della piccola
cristiana avrebbe brillato poco in terra, e si sarebbe accesa invece in
Cielo, dopo il martirio, subito, dal padre e dalla figlia, sotto
l'Imperatore Valeriano.
Il Papa Santo Stefano avrebbe fatto sotterrare i due corpi decapitati
del padre e della figlia in un luogo segreto, di dove il Papa Sisto II
li avrebbe fatti esumare, il 31 ottobre, per dar loro una più degna
sepoltura, lungo la via Appia.
La festa di oggi ricorderebbe dunque non il martirio di Nemesio e di Lucilla, ma la traslazione delle loro reliquie.
Dalla via Appia, i corpi dei due Martiri furono poi nuovamente esumati
da Gregorio IV e sepolti, con grande onore, nella diaconia di Santa
Maria Nuova, insieme con altri Martiri romani.
Anche queste ripetute traslazioni sembrano avere un significato
simbolico. La piccola Lucia, cioè Lucilla, nata cieca e illuminata dalla
fede, sarebbe stata più volte riportata alla luce del mondo, perché la
scintilla della sua santità segnasse l'itinerario trionfale del
Cristianesimo: « nato all'alba », tenuto da prima nascosto, poi
avviatosi lungo le vie consolari, e finalmente affermatosi sulla terra,
con le sue Chiese, diventate tante fiaccole di carità, accese sul mondo
pagano, ormai condannato al crepuscolo.
font.ilsantodelgiorno.it
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