Finalmente il caldo è tornato e si continua anche con la battaglia per il ripristino della linea.
Sant'Antonio nacque a Lisbona nel 1195 da genitori favoriti da Dio
di ricchezze spirituali e di un certo benessere. Dopo la prima
educazione ricevuta nella casa paterna da uno zio canonico, continuò la
sua istruzione nella scuola vescovile annessa alla Curia. Con l'età
cresceva pure nell'umiltà, unita al disprezzo per le glorie mondane;
virtù che, unitamente alla fama di taumaturgo, lo distingueranno sempre.
Sentendosi portato alla solitudine, il Santo pensò presto di ritirarsi
in un convento e scelse i Canonici Regolari di S. Agostino. Quivi si
diede con tale fervore alla mortificazione della carne, alla ritiratezza
e ad un silenzio operoso, da divenire uno specchio per i suoi
confratelli.
Ma le sue brame non erano ancora pienamente appagate: il Santo
desiderava di ricevere il martirio, se cosi fosse piaciuto al Signore; e
a questo scopo, abbandonato il convento di S. Croce, si ritirò tra i
Frati Minori ai quali erano permesse le Missioni.
Ma chi può scrutare i disegni altissimi dell'Onnipotente? Antonio,
appena giunto in terra di Missione, è assalito da una malattia tale che
lo costringe alla più assoluta inazione, e lo inchioda inesorabilmente
in un letto, tanto che è costretto al ritorno. Si imbarca allora per
ritornare in Portogallo, ma la nave, sbattuta da violenta tempesta, dopo
una fortunosa navigazione, viene a sfasciarsi contro il litorale della
Sicilia.
Soccorso da alcuni pescatori, viene trasportato a braccia al più vicino
convento. Antonio adora la volontà di Dio, ed appena è in grado di
camminare si reca ad Assisi. Quivi ebbe la grazia di vedere il suo caro
padre S. Francesco, e di assistere al capitolo delle stuoie. Ma in
questa circostanza il nostro Santo non parlò, nè fu notato. Dopo
l'umiliazione però la Provvidenza, in modo inaspettato, gli apriva la
via della predicazione.
Fu una rivelazione: in poco tempo divenne celebre e dovette passare a
Montpellier, a Tolosa, a Bologna, a Rimini e a Padova. Nella quaresima
che tenne in quest'ultima città, i frutti della grazia divina furono
copiosissimi: riconciliò nemici, ridusse i dissoluti a vita migliore,
persuase gli usurai alla restituzione. La sua parola era come un dardo
che trapassava i cuori e li infiammava d'amore alla virtù.
Il Signore confermava la santità del Santo con numerosissimi miracoli.
Conoscendo per rivelazione che suo padre era accusato ingiustamente
della morte di un nobile, pregò Dio e si trovò miracolosamente a Lisbona
accanto al padre. Quivi richiamò a vita l'ucciso che indicò Pomici_da:
suo padre fu salvo.
Sentendosi vicino al termine della vita ottenne il permesso di ritirarsi
nel romitorio di Camposampiero; ,qui passò i suoi ultimi giorni nella
contemplazione e nell'esercizio sempre più puro dell'amor di Dio. Morì
ad Arcella, presso Padova, il 13 giugno del 1231 a 36 anni di età.
Dopo la sua morte i fanciulli di Padova e dei dintorni andavano
gridando: «È morto il Santo, è morto il Santo ». Ed era veramente morto
un santo ed un grande santo, che lasciò tracce indelebili di ogni virtù.
PRATICA. Mentre ammiriamo il Santo, cerchiamo di imitarlo nella
corrispondenza alla. divina grazia e nel disprezzo delle cose terrene e
nell'amore delle celesti.
PREGHIERA. L'annua solennità del tuo beato confessore Antonio
allieti, o Dio, la tua Chiesa, affinchè munita sempre e di aiuti
spirituali, meriti di godere le • gioie eterne.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Pàdova sant'Antonio Portoghése, Sacerdote
dell'Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per
la vita, pei miracoli e per la predicazione, il quale, non essendo
ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio nono fu
ascritto nel numero dei Santi.
Ci scusiamo per il disagio
fonti
vaticane e wikipedia
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