STORIA DEI TAROCCHI
Secondo Eliphas Lévi, il famoso occultista vissuto
nel XIX secolo, i Tarocchi hanno origine dalle carte che riproducevano
i theraphim, cioè i simboli ideografici o geroglifici con l'aiuto
dei quali i grandi sacerdoti di Gerusalemme interrogavano gli oracoli.
A favore di questa tesi c'è il fatto che gli Arcani Maggiori
sono 22, come le lettere dell'alfabeto ebraico, mentre l'ipotesi cara
a Court de Gébelin nel XVIII secolo, e cioè che risalissero
all'antico Egitto, non è stata in nessun modo documentata. Secondo
il grande esoterista e studioso di tarocchi Oswald Wirth, è molto
probabile che esista un'influenza delle carte ebraiche sui Tarocchi,
i quali sono però una creazione originale nata verosimilmente
dalla combinazione delle Naibi e delle carte numerali. Le Naibi, carte
note in Italia nel secolo XIV, sono 50 immagini, distribuite in 5 serie
di 10 carte. Le serie corrispondono alle condizioni della Vita, alle
Muse, alle Scienze, alle Virtù e infine ai Pianeti. Le condizioni
della vita vanno dalla più umile fino al supremo potere temporale
e spirituale : il mendicante, il servo, l'artigiano, il mercante, il
gentiluomo, il cavaliere, il dotto, il re, ed infine l'Imperatore ed
il Papa. Le carte numerali vanno da 1 a 10, e comprendono 4 serie che
si trovano nelle carte spagnole : coppe, spade, denari e bastoni. I
semi delle carte numerali sono assimilati ai 4 elementi : le spade all'aria
(poiché la spada turbina nell'aria), i bastoni al fuoco (sono
fatti di legno, che è infiammabile), le coppe all'acqua (poiché
contengono liquidi), i denari alla terra (poiché sono fatti dei
metalli che essa cela).
Gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, che derivano dalle
Naibi, sono un insieme composito, in cui si accostano immagini di origine
biblica (l'Angelo del Giudizio, la Torre, il Diavolo), le virtù
predicate dalla Chiesa (la Giustizia, la Forza, la Temperanza), certi
astri accompagnati da segni dello zodiaco (la Luna con il Cancro, il
Sole con i Gemelli), le due grandi potenze dell'epoca, il Papa e l'Imperatore,
ciascuno abbinato ad una sposa, per fantasia, irriverenza o necessità
di simmetria. L'Appeso e la Ruota della Fortuna si incontrano spesso
nell'iconografia medioevale. La prima carta, il Bagatto, che ricorda
il famoso quadro di J. Bosch, "Il Prestigiatore", appartiene
ugualmente al repertorio delle allegorie di quel tempo.
Prima di stabilizzarsi nel numero di 78 (22 Arcani Maggiori
e 56 Arcani Minori), esistevano mazzi con un numero variabile di carte.
Ma qualunque fosse il loro numero, le serie di simboli erano costituite
con l'aiuto di immagini diffusissime. I simboli erano indifferentemente
di origine laica o ecclesiastica, pagana o cristiana, colta o popolare.
Sembra che l'essenziale fosse di ottenere una 'totalità' che
racchiudesse l'universo. Per questa ragione le carte dei tarocchi sono
una rappresentazione dei più importanti archetipi dell'umanità,
e per questa ragione ci parlano.
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