Buongiorno a tutti
Oggi le temperature sono in calo. E' in arrivo un allerta meteo ma noi ci rintaneremo in casa con una cioccolata calda.
Dalla sua aveva una volontà di ferro, una passione travolgente
per la diffusione del Vangelo e tanti sogni che illuminavano le sue
giornate, ma non la salute. Nelle sue condizioni soffriva di epilessia
e sonnambulismo chiunque sarebbe rimasto ai blocchi di partenza; lui
invece s'è lanciato con foga e tenacia, giungendo dove sognava di
arrivare, cioè a riprendere l'evangelizzazione della Cina dal punto in
cui il grande missionario gesuita, san Francesco Saverio, era stato
costretto a fermarsi dalla morte, che l'aveva colto nel 1552. Non lo
farà di persona, perché la malattia continuerà a segnare e a porre
limiti alla sua vita, ma attraverso i confratelli della congregazione
missionaria cui darà vita. Non solo, ma riuscirà a reintrodurre nella
vita della chiesa lo spirito evangelico della missione ad gentes, per
diversi motivi fortemente appannato.
Guido Conforti nasce il
30 marzo 1865 a Casalora di Ravadese, nel parmense. È l'ottavo dei dieci
figli di Rinaldo e Antonia Adorni. Dopo aver studiato dai Fratelli
delle scuole cristiane e superato le perplessità del papà, non troppo
felice per la sua scelta, Guido entra nel seminario di Parma. La sua
vocazione è legata a un episodio che, diventato vescovo, ricorderà
spesso. Nella chiesa della Pace in Borgo delle Colonne, sulla strada che
percorre per andare a scuola, c'è un Crocifisso davanti al quale si
ferma spesso a pregare: «Io lo guardavo e lui guardava me e mi pareva
che dicesse tante cose», racconterà assicurando che la sua vocazione
sacerdotale è nata lì.
A diciassette anni, i primi sintomi
della malattia, che potrebbe sbarrargli la strada verso il sacerdozio,
ma il rettore, monsignor Andrea Ferrari (futuro arcivescovo di Milano e
santo) lo rincuora e lo guida fino all'ordinazione sacerdotale, che
avviene nel santuario di Fontanellato (Parma) il 22 settembre 1888. Dopo
l'ordinazione, don Guido ritorna in seminario a proseguire
nell'incarico di vicerettore, che monsignor Ferrari gli ha affidato da
chierico e che ha svolto con intelligenza e cuore dimostrando di essere
un buon educatore. A ventotto anni è eletto vicario generale della
diocesi parmense.
In seminario, il giovane Conforti ha letto
una biografia di san Francesco Saverio e rimane affascinato dal suo
spirito e dalle sue imprese missionarie. La prematura conclusione della
missione dell'eroico gesuita accende il lui il sogno di riprenderla e
proseguirla. Si sente missionario e vuole fare il missionario, ma con la
malattia che si ritrova nessun istituto dedito alla missione è disposto
ad accettarlo.
E allora che cosa fa? Il 3 dicembre 1895
(festa di san Franceso Saverio) ne fonda uno per conto suo, che chiama
Istituto emiliano per le missioni estere, tre anni dopo ufficialmente
riconosciuto come Congregazione di san Francesco Saverio per le missioni
estere.
All'inizio ha pochi alunni e un solo prete che lo
aiuta, ma assai presto può consegnare la croce ai primi due missionari
saveriani diretti in Cina, Gaio Rastelli e Odoardo Mainini. Conforti a
questo punto è in una situazione delicata: mentre è vicario generale
della diocesi di Parma, prepara preti da mandare in missione, e questo
in un momento storico in cui la missione è vista come una sottrazione di
elementi al clero locale, e lui ha il suo bel daffare per convincere i
confratelli che la chiesa è per la sua stessa natura missionaria.
Intanto nel 1902, a trentasette anni, è nominato arcivescovo di
Ravenna, ma sulla cattedra di Sant'Apollinare resta un solo anno,
costretto al ritiro dall'acuirsi della sua malattia. Nel frattempo, uno
dei suoi missionari in Cina muore e l'altro ritorna in Italia. In questo
periodo Conforti si dedica alla formazione dei giovani aspiranti
missionari.
Un periodo beve, perché Pio X lo nomina coadiutore
del vescovo di Parma e nel 1907 successore del presule defunto. Reggerà
la diocesi parmense per quasi venticinque anni, sempre attivissimo:
indìce due sinodi, visita per cinque volte ciascuna delle trecento
parrocchie, avendo al vertice delle sue preoccupazioni pastorali
l'istruzione religiosa dei fedeli. Istituisce e promuove l'Azione
cattolica, soprattutto tra i giovani. Intanto i suoi missionari
saveriani fanno ritorno in Cina e nel 1912 uno di loro, padre Luigi
Calza, è nominato vescovo di ChengChow e a consacrarlo nella cattedrale
di Parma è monsignor Conforti.
Nello stesso anno, assieme a
don Giuseppe Allamano, fondatore a Torino dei Missionari della
Consolata, si fa promotore di una campagna per ridestare nella chiesa la
sua connaturata vocazione missionaria. I due lanciano un appello al
papa, che non cade nel vuoto: la Giornata missionaria mondiale, che sarà
istituita poi nel 1926 da papa Pio XI, è frutto anche dell'interesse
suscitato dall'appello.
Ecco altre due date importanti nella
vita di monsignor Conforti e del suo istituto: 1921 e 1928. Il 15 agosto
1921 sono definitivamente approvate dal papa le costituzioni
dell'Istituto saveriano che regolano la vita delle comunità. Nel 1928
Conforti è in Cina a far visita ai suoi missionari e a consolidare il
legame di comunione fra la comunità cattolica di Parma e la giovane
chiesa dell'Honan occidentale, il sogno di Francesco Saverio avverato...
Monsignor Conforti trova nella missione ottimi motivi per
essere un eccellente pastore della sua diocesi, che rievangelizza
attraverso la catechesi e la carità, vissuta in tutte le direzioni, in
particolar modo nell'assistere le famiglie colpite dai lutti e dai
disagi della prima guerra mondiale, impegno riconosciuto anche dal
governo italiano che gli conferisce un'alta onorificenza.
Tornato dalla Cina, monsignor Conforti riprende la sua attività, ma il
suo fisico tanto provato, pur sorretto da un'indomita volontà, cede
irrimediabilmente. Il 5 novembre 1931, accompagnato dai confratelli e
confortato dal sacramento degli infermi, si addormenta nel Signore.
Nel 1995 Giovanni Paolo II lo proclama beato, mentre Benedetto XVI il 23 ottobre 2011 lo cinge dell'aureola dei santi.
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Auguriamo a tutti una buona giornata..
venerdì 16 ottobre 2020
Un po' di storia
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La Numerologia è un incredibile strumento in grado di decifrare l’uomo, i suoi meccanismi profondi, i suoi cicli personali.
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