Poco si conosce della vita di S. Policarpo. Si sa che in gioventù
si converti al Cristianesimo: ebbe la fortuna di essere istruito dagli
Apostoli forse uno dei primi discepoli istruiti da S. Giovanni Evangelista che lo ordinò
vescovo della Chiesa di Smirne verso l'anno 96, e fu primate di tutta
l'Asia. Tanto fu l'affetto dei fedeli verso il loro pastore, che ognuno
desiderava servirlo, ritenendosi fortunato al solo toccarlo.
A lui sono rivolte quelle parole dell'Apocalisse: « Io so la tua tribolazione e la tua povertà, ma sei ricco di virtù ».
Un simile elogio, fatto dallo stesso Spirito Santo, ci mostra quanto
fosse grande la sua virtù_ Infatti il suo zelo per la purità della
dottrina era sì fervido che quando udiva qualche cosa di contrario si
chiudeva gli orecchi gridando: « Ah, Signore, a quali tempi m'avete voi
riserbato », e prontamente spiegava la verità.
Ritornando da Roma, s'imbattè a caso nell'eretico Marcione che
superbamente gli chiese: — Mi conosci tu? — Cui Policarpo rispose : —
Sì, in te riconosco il primogenito del diavolo.
In età avanzata vide ripetersi le stragi di Nerone, nella quarta
persecuzione mossa da Marc'Antonio e da Lucio Aurelio. I Cristiani
dell'Asia furono provati con ogni sorta di supplizi, né doveva essere
escluso il loro pastore.
Condannato e condotto nell'anfiteatro, udì una voce che dal cielo diceva: « Coraggio, Policarpo, sii costante ».
Quadrato. il proconsole a cui venne presentato il Santo, dopo avergli
domandato il nome, cercò di persuaderlo di aver compassione della sua
vecchiaia dicendogli: « Pensa che non potrai sopportare i tormenti, alla
vista dei quali gli animi più robusti tremano. Di' con tutto il popolo:
"Siano sterminati gli empi giura per la fortuna degli imperatori e
bestemmia il tuo Cristo ».
Ma Policarpo, con volto celestiale, rinvigorito di novella forza, gli
rispose: « Sono ottantasei anni che servo il mio Signore: Egli non mi
fece alcun male, anzi, ogni giorno ho ricevuto nuove grazie: come dunque
posso io dir male del mio Creatore, Benefattore e Conservatore? Come
posso offendere il mio Salvatore, il mio Dio, che è il Supremo Giudice,
che deve punire i malvagi e premiare i buoni? ».
In così dire una luce di Paradiso gli irradiò la fronte: il feroce
proconsole comandò che fosse arso vivo. Policarpo si preparò al martirio
annunciatogli con continua e fervorosa preghiera. Quando finalmente fu
vicino al rogo, esultò di gioia indicibile e, gettando lontano da sè i
bastoni su cui si appoggiava, accelerò il passo ed entrò nel fuoco. Il
Signore però lo fece rimanere incolume in mezzo alle fiamme. Il
proconsole allora ordinò che fosse decapitato.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Smirne il natale di san Policàrpo, discepolo
del beato Giovanni Apostolo e da lui stesso ordinato Vescovo di quella
città: fu il personaggio più illustre di tutta l'Asia. Sotto Marco
Antonino e Lucio Aurélio Cómmodo, in presenza del Proconsole, mentre
tutto il popolo nell'anfiteatro a gran voce gridava contro di lui, fu
dato al fuoco, e non restando punto offeso dalle fiamme, trafitto dalla
spada, ricevette la corona del martirio. Con lui furono pure
martirizzati nella stessa città di Smirne altri dodici, che erano venuti
da Filadélfia. La festa di Policarpo si celebra il ventisei Gennaio.
PRATICA. Noi giungeremo a trionfare coi Santi in cielo, se a loro
imitazione sopportiamo generosamente le persecuzioni e i travagli di
quaggiù (San Gregorio Magno).
PREGHIERA. O Signore, che ci allieti con l'annua solennità del tuo
beato martire e Pontefice Policarpo, concedici, propizio, che come ne
celebriamo la festa, così ci rassicuri la sua protezione.
Fu vescovo e martire
Fonti vaticane e wikipedia
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