Oggi festeggiamo due santi maritri, augurandoci che possano portare sollievo ai malati e curarli almeno nello spirito.
I santi martiri Cosma e Damiano furono fratelli gemelli, secondo
il Martirologio Romano, e compagni non solo di sangue, ma anche di fede e
di martirio. Studiarono assieme medicina in Siria e salirono ben presto
a grande fama per la loro valentia nel curare i malati. Forse erano
arabi di nascita, ma assai per tempo ricevettero un' educazione
cristiana veramente ammirabile. Animati da vero spirito di fede e di
carità si servirono della loro arte per curare sia i corpi sia le anime
con l'esempio e con la parola. Riuscirono a convertire al cristianesimo
molti pagani . Si portavano in fretta presso chiunque li richiedesse
rifiutando ogni compenso, contenti di poter per mezzo della loro arte
esercitare un po' di apostolato. In questo modo si attirarono amore e
stima non solo dai cristiani, ma anche dagli stessi infedeli. Venivano
da tutti soprannominati "Anàrgiri" (dal greco anargyroi, parola greca
che significa "senza denaro"), proprio perché non si facevano pagare per
la cura dei malati.
Mentre essi compivano tanto bene, ecco scoppiare la persecuzione di
Diocleziano. I santi Cosma e Damiano si trovavano in quel tempo ad Egea
di Cilicia, in Asia Minore. Così circa l'anno 300 i santi medici si
videro arrestati e tradotti davanti al tribunale di Lisia, governatore
della Cilicia. « Ho l'ordine, dice il proconsole, di far ricerca dei
cristiani, punire quelli che resistono e premiare quelli che si
sottomettono alle leggi dell'impero. Voi siete accusati di appartenere
alla setta... Scegliete ». « La scelta è fatta, risposero i santi
fratelli, siamo cristiani e come tali siamo pronti a morire ».
« Riflettete bene, soggiunse Lisia, perché si tratta di vita o di morte,
non potendo, né dovendo io tollerare una ribellione alle leggi ». « Noi
rispettiamo come gli altri le leggi civili, ma nessuna legge ci può
costringere ad inchinarci ai vostri dei di fango; noi adoriamo il Dio
vivo e ci inchiniamo a Gesù Cristo Salvatore ». Lisia sdegnato ordinò
che fossero legati e flagellati. Dopo questo primo tormento, persistendo
i Santi nel loro fermo proposito, ordinò che fossero gettati in mare.
L' ordine fu all' istante, mentre una grande turba di cristiani
piangeva dirottamente. Il Signore venne in loro soccorso: le onde li
spinsero fino alla riva e così poterono salvarsi. A tal vista il popolo
gridò : « Siano salvi i nostri medici; si rispettino quelli che il mare
stesso rispetta ». Purtroppo tutte queste grida furono vane: il
proconsole li voleva assolutamente morti, perciò li fece gettare in una
fornace ardente. Liberati miracolosamente dal Signore, dopo altri vari
tormenti, furono fatti decapitare a Egea probabilmente nel 303.
Sul loro sepolcro si moltiplicarono i miracoli: lo stesso
imperatore Giustiniano, raccomandatosi alla intercessione di questi
santi medici, fu guarito da mortale malattia e per riconoscenza fece
erigere in loro onore una sontuosa basilica.
In loro onore Papa Felice IV (525-530) fece costruire a Roma una chiesa, decorata di mosaici stupendi.
I resti dei santi martiri sono custoditi nel pozzetto dell'antico
altare situato nella cripta dei Ss. Cosma e Damiano in Via Sacra, dove
li depose S. Gregorio Magno (590-604).
Vivo il loro culto in Oriente in Occidente, dove numerose chiese e
monasteri di epoche diverse sono intitolate ai santi martiri
"guaritori".
PRATICA. Facciamo oggi qualche opera di misericordia spirituale e corporale in favore del prossimo.
PREGHIERA. Fa', te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che noi che
celebriamo la festa dei tuoi martiri Cosma e Damiano, veniamo liberati
per loro intercessione da tutti i mali che ci minacciano.
MARTIROLOGIO ROMANO. Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene
abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna
Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e
abbiano sanato molti con le loro gratuite cure
All'indomani dei fatti tragici avvenuti in Abruzzo speriamo che la giustizia possa ricadere veloce sui malfattori
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