Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

venerdì 8 febbraio 2013

Santo del giorno 8 Febbraio

SAN GEROLAMO EMILIANI
Nato a Venezia nel 1486, a dieci anni rimane orfano di padre. Nel 1506 la madre Eleonora Morosini lo presenta controvoglia al sorteggio per ottenere un posto nel Maggior Consiglio di Venezia. La città lagunare è in guerra contro le maggiori potenze europee alleate per frenare il suo grande potere, che, nella Lega di Cambrai, l'attaccano dal nord. La guarnigione di soldati posta a difesa della fortezza di Quero, al cui governo è Girolamo, fugge davanti alla schiacciante superiorità del nemico. Egli stesso guida una disperata resistenza. L'assalto decisivo avviene il mattino del 27 agosto 1511. La sera, Girolamo è fatto prigioniero e rinchiuso nei sotterranei del castello, con ceppi ai piedi e alle mani e al collo una catena fissata a una pesante palla di marmo. In una situazione simile a quella di Ignazio di Loyola, ebbe tempo di meditare a lungo sulla caducità della "potenza" secondo la sola accezione militare: nei giorni passati nella solitudine della prigione si avvicina alla preghiera, trovandosi, secondo la leggenda devozionale, improvvisamente libero.
Terminata la guerra, nel 1516, a Girolamo viene rinnovato l'incarico di governatore a Quero, che terrà fino al 1527: in seguito ritorna a Venezia.
In questo periodo la sua vita subì una svolta radicale: nuove amicizie, recupero della pratica religiosa, lettura e meditazione della Bibbia. Si affidò inoltre alla guida spirituale di un sacerdote, che arriverà ad affermare: «...la dedizione offerta fino allora agli affari della Repubblica, si orienta ora alla riforma dell'anima e ai desideri della patria celeste.»
Nel 1528 in Italia si diffuse una grave carestia che provoca migliaia di vittime. Nella regione veneta la popolazione della terraferma, informata che a Venezia vi erano migliori condizioni, si riversò in massa nella città. Per contribuire ad alleviare tale situazione, aggravata dal diffondersi della peste, Emiliani si unì ai volontari per prestare soccorso alla popolazione. In pochi giorni spese tutto il denaro che possedeva, giungendo fino a vendere indumenti, tappeti, mobili e altre attrezzature di casa, destinando il ricavato a questa opera; fornì cibo, alloggio e sostegno morale ai popolani.
Contagiato dalla peste, con rassegnazione accetta la situazione interpretandola come volontà di Dio e preparandosi alla morte. Inaspettatamente si rimette e torna alle sue attività.
Il 6 febbraio 1531 lascia definitivamente la casa paterna, sostituisce gli indumenti patrizi con un saio grossolano e va a vivere a San Rocco, in un pianterreno d'affitto, con un gruppo di trenta ragazzi di strada cui impartisce istruzione di base e formazione cristiana.
Alla fine del 1536 per la Valle di San Martino si propaga un'epidemia che fa strage fra la popolazione, il 4 febbraio 1537 Gerolamo contrae il morbo e domenica 8 febbraio muore. La leggenda vuole che prima di morire traccia con del liquido color mattone una croce sulla parete per poter contemplare il "mistero" del Crocifisso durante l'agonia. Chiama a sé i suoi orfani per l'ultimo commiato e, con le forze che gli rimangono, lava loro i piedi; agli amici di Somasca raccomanda di non offendere Dio con scostumatezze e bestemmie e in cambio lui dal cielo pregherà perché la grandine non rovini il raccolto. Da qui quello che è considerato il testamento spirituale per i devoti: «Seguite la via del Crocifisso; amatevi gli uni gli altri; servite i poveri!»
Fu dichiarato beato nel 1747 Nel 1928 Pio XI lo proclamò "Patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata", riconoscendogli il merito e l'originalità del servizio reso.

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La Numerologia è un incredibile strumento in grado di decifrare l’uomo, i suoi meccanismi profondi, i suoi cicli personali.