SANT'ELPIDIO VESCOVO
Nasce in Africa a cavallo fra
il 388 ed il 395 d.C. da famiglia illustre. Il nome Elpidio deriva dal greco
"elpis" che significa "speranza", per cui Elpidio significa
"colui che spera in Dio". Fu consacrato vescovo a circa 30 anni.
Intorno al 432 diviene vescovo di Atella e vi rimane per circa 22 anni. La data
della sua morte è da collocarsi fra il 452 ed il 457. Con vari miracoli ha
dimostrato al popolo santarpinese il suo potente patrocinio. Il più famoso è
raffigurato in alto dell'altare maggiore. In un pomeriggio soffocante del
Luglio 1809, un paralitico di Sant’Arpino, Carmine Tanzillo, proveniente da
Frattaminore, faceva ritorno al paese. Lungo la strada di campagna che stava
percorrendo, tirandosi con le mani perché camminava seduto, vide all'improvviso
dei buoi che venivano in senso opposto. Si mise a gridare per la paura di
essere travolto e invocò il Santo Protettore verso il quale aveva grande fede.
S. Elpidio apparve facendosi largo tra le piantagioni di canapa e allungando la
mano pronunziò le parole del Maestro divino "Surge et ambula" (Alzati
e cammina). Il vecchietto buttò via gli zoccoli che teneva alle mani, si alzò
in piedi e corse in paese annunziando la miracolosa apparizione di S. Elpidio e
l'istantanea guarigione. Il corpo del Santo è stato conservato nella chiesa di
Atella nel posto ove sorge il palazzo Ducale fino al '787. In quell'anno a
seguito delle incursioni dei Longobardi, per paura che le reliquie del Santo
fossero rubate, furono trasportate nella città fortificata di Salerno, ove sono
oggi custodite nella cripta del Duomo.
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