Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

lunedì 21 ottobre 2013

Sant' Orsola e compagne


Oggi si celebra Sant'Orsola martire assieme alle sue compagne, le cui ossa furono rinvenute durante alcuni scavi nell'VIII sec., col ritrovamento, a Colonia, presso una chiesa dedicata ad alcune vergini fino allora ignote. Si trattava, evidentemente, di antiche martiri, ma non si sapeva nulla della loro origine, del loro numero e del loro nome, e da qui iniziò la loro leggenda.

   Sì cominciò così a parlare di una principessa d'Inghilterra, venuta a morir martire sulle rive del Reno, insieme con le compagne. Si trovò poi nella stessa chiesa l'antica iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, e il suo nome, Orsola, venne attribuito all'immaginaria principessa. Vennero poi i suggestivi nomi delle sue vergini compagne Marta, Saula, Brittola, Gregoria, Saturnina, Sabazia, Pinnosa, Senzia, Palladia e Saturia. Dieci in tutto, e con Orsola undici.
 In realtà si trattava di qualche migliaio di fanciulle undicimila per l'esattezza, almeno quel che riportano le poche nozioni storiche giunte fino a noi, in futuro si narrerà la leggenda delle compagne e della loro principessa.

  Il racconto è il seguente: Orsola, era una fanciulla di rara bellezza, figlia di un re cristiano, venne chiesta in matrimonio da un principe, potentissimo, ma pagano. La fanciulla si era segretamente consacrata a Dio, ma non rifiutò né accettò la posta. Chiese tre anni di tempo, non per riflettere, ma per conoscere la volontà del Signore; la conversione del fidanzato, e mille compagne per sé e per ognuna delle sue dieci ancelle.

  La schiera delle undicimila fanciulle, guidata da Sant'Orsola, viaggiò in vari paesi, esercitandosi nella virtù ma anche negli onesti svaghi. Passò dall'Inghilterra al continente, su una flotta di undici navi.. Con queste risalì il corso del Reno, sostò a Colonia e giunse a Basilea. Dapprima quasi tutte le fanciulle eran pagane, ma l'esempio e la parola di Orsola riuscirono presto a convertirle, e tutte si battezzarono. Formavano una specie d'armata cristiana, ma ben diversa da quella dei feroci Unni, quando scesero a Roma, in devoto e variopinto pellegrinaggio.

  Ritornando in Germania, a Colonia, trovarono davvero gli Unni che assediavano la città sul fiume. La furia dei barbari si sfogò sulle cristiane fanciulle, martirizzate tutte in un sol giorno. Tutte meno una, Orsola, poiché Attila, il feroce capo degli Unni, si innamorò di lei, chiedendola in sposa, ma la fanciulla ufficialmente fidanzata al principe straniero e segretamente sposata a Gesù, rifiutò la proposta del re barbaro. Morì anch'ella, trafitta da innumerevoli frecce.

  Questa, in breve, è la leggenda di Sant'Orsola e delle sue undicimila compagne. Ella troverà poi il suo spazio nelle arti figurative, ispirerà poeti e pittori, la sua leggenda sarebbe sopravvissuta al massacro, attraverso il loro incredibile sacrificio, giungendo fino a noi.

   Leggenda, che ai giorni nostri trova una facile critica ridotta quasi a nulla. Ma nel quasi nulla, può ancora commuovere sottilmente anche noi, scettici e disincantati uomini moderni: poche reliquie di sconosciute martiri fanciulle, e l'iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, Orsola, morta innocente in una lontana colonia romana, lungo il Reno, all'orizzonte di una nuova civiltà appena nata.

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