Salve a tutti e bentornati sul blog, spiacente per la diretta del 30, ma in vista delle festività del 1 Maggio abbiamo deciso che avremo fatto la diretta direttamente domani Giovedì, optando quindi per la replica.
Si era alla fine del II secolo: ormai anche la decima ed ultima
persecuzione volgeva al termine, quando un nuovo uragano stava per
scatenarsi contro la Chiesa.
Ma Dio, sempre vigile e provvido, già preparava il vincitore di questa
battaglia nella persona del grande dottore S. Atanasio. Nacque egli nel
296 da nobili e cristiani genitori. Giovane ancora, ebbe sotto i suoi
occhi l'austero e grande spettacolo delle penitenze dei monaci d'Egitto;
strinse pure relazione coll'eremita S. Antonio, alla cui scuola apprese
l'esercizio della virtù e una magnanima fortezza d'animo, che sarà il
suo baluardo contro le molteplici persecuzioni dei suoi nemici ariani.
Intanto S. Alessandro, patriarca di Alessandria, ammirato della santità e
della scienza del giovane Atanasio, lo volle con sè; e dopo non molto
tempo, vedendo i di lui mirabili progressi nell'interpretazione delle
Sacre Scritture, lo ordinò sacerdote. Fu allora che il grande Dottore,
conscio della sua grave responsabilità, si diede con maggior slancio
agli studi sacri, divenendo, in breve, celebre per i suoi scritti.
Intanto l'uragano che minacciava la Chiesa era scoppiato. Ario, uomo
turbolento, negava pubblicamente l'unione con sostanziale di Gesù Cristo
col Padre; per lui il mistero adorabile di un Dio fatto uomo e morto
per noi non era che un sogno vano!
Certo, nulla di più deleterio poteva esservi di queste empie dottrine,
che ben presto si estesero tra fedeli. A scongiurare un sì grave
pericolo si convocò il Concilio di Nicea. Atanasio vi andò col vescovo
Alessandro. Egli aveva pregato e studiato a lungo, e quando, giunto a
Nicea, per invito del suo vescovo salì la cattedra, cominciò con tale
ardore la confutazione dell'empia eresia, e fu Così limpido e così
efficace il suo discorso, che appena ebbe finito, tutti i vescovi che
presiedevano al concilio, in numero di 300, si alzarono e unanimi
fumarono la condanna di Ario, proclamando Gesù Cristo consostanziale al
Padre cioè figlio di Dio, perciò Dio anche Lui.
La vittoria era completa, ma questa per il grande Atanasio fu l'inizio
di lotte continue, che non avrebbero avuto fine che con la sua morte.
Le persecuzioni di ogni sorta non smossero il grande Dottore dall'opera
intrapresa, che divenne anzi più attiva quando alla morte di S.
Alessandro dovette, per volontà di tutto il popolo, occuparne la sede
episcopale.
Da quel giorno tutte le forze del nuovo Vescovo furono dirette contro
l'Arianesimo. Cinque volte fu esiliato dalla sua sede, ma nulla mai potè
vincerlo; troppo forte era il suo amore a Gesù Cristo per il quale
avrebbe dato volentieri tutto il suo sangue.
Oltre che con la parola, difese la fede cattolica anche con gli scritti
che sono numerosi. Morì pieno di meriti nel 373 a 76 anni di età, 46 dei
quali trascorsi nella sede episcopale.
PRATICA. Da S. Atanasio dobbiamo imparare la fermezza nella fede cattolica anche in mezzo alle avversità della vita.
PREGHIERA. Deh! Signore, esaudisci le nostre preghiere che ti
indirizziamo nella solennità del, tuo beato confessore e vescovo
Atanasio; e per intercessione dei meriti di lui che seppe degnamente
servirti, assolvici da tutti i peccati.
Fonti Wikipedia e Vaticane
Non perdetevi la diretta di domani sera.
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