Bentornati a tutti oggi finalmente è tornato il sole dopo due giorni ininterrotti di pioggia, sperando che la primavera decida finalemnnte di arrivare vi lascio al santo di oggi.
Il nome di San Ciriaco è noto anche a chi ignora tutto sul conto
di questo personaggio, grazie alla bellissima chiesa romanica che domina
la città adriatica di Ancona dall'alto del colle roccioso del Guasco.
Si può anzi dire che la chiesa di San Ciriaco, larga di fianchi e acuta
di facciata, con il portale denso d'ombra nello sfascio della luce
marina, non soltanto è il monumento più insigne di Ancona, ma anche
l'inconfondibile punto di riferimento della città a forma di ancora.
Di quell'ancora, San Ciriaco costituisce il simbolico anello, che unisce
mare, terra e cielo. La chiesa alta sul colle, è sempre stata, infatti,
il visibile fulcro della vita spirituale e anche civile della città.
L'immagine di San Ciriaco, poi è stata impressa sulle monete anconetane e
ripetuta nelle opere degli artisti, così come il nome di San Ciriaco è
stato incluso nei pubblici decreti cittadini e ripetuto nelle preghiere
dei fedeli.
Ciriaco fu Vescovo di Ancona sulla metà del IV secolo: il suo episcopato
coincise con il più fortunato affermarsi dei Cristianesimo in quella
regione, dopo la stretta della persecuzione e nel clima della pace
costantiniana.
Le notizie sul conto dei Vescovo di Ancona sono quasi tutte leggendarie,
ma secondo la tradizione la gloria di San Ciriaco sarebbe cominciata
ancor prima della sua esaltazione alla cattedra anconetana. Egli infatti
avrebbe fornito a Sant'Elena le indicazioni necessarie per
rintracciare, sul Calvario, nel fon-do di una cisterna, i resti delle
tre croci innalzate il Venerdì della Passione. Anzi, secondo un antico
storico, il nome stesso di Ciriaco che invece è di origine greca e
significa « signorile » deriverebbe dalle parole latine quaerenda
crux, cioè « ricerca della Croce ».
Con il ritrovamento della Croce, il giovane palestinese si sarebbe
convertito al Cristianesimo, e spinto dal fuoco della vocazione
apostolica si sarebbe messo a predicare tra i connazionali. Il suo zelo e
i molti successi lo costrinsero ad abbandonare la Palestina. Così il
convertito di Gerusalemme sarebbe approdato, dal mare, nella città
guardata dal Cònero.
Ad Ancona, Ciriaco fu Vescovo carico di meriti, e nel suo lungo
episcopato la fede cristiana mutò profondamente il volto della città
adriatica e la vita di quella popolazione pacifica, attiva e devota.
Sempre secondo la tradizione, egli sarebbe ritornato, da vecchio, a
Gerusalemme, pellegrino nei luoghi della sua gioventù e della vita dei
Signore. Qui, la spada dei giustizieri di Giuliano l'Apostata avrebbe
interrotto il suo viaggio, facendolo rinascere alla Grazia dove era nato
al mondo.
Le sue reliquie tornarono però ad Ancona, e furono poste al sicuro, sul
Guasco, nell'aereo anello dell'ancora formata dalla città adagiata tra
mare e monte. E qui ancora riposano, in un'urna d'argento, sotto le
volte della bellissima cattedrale che dal Patrono della città ha preso
il nome, rendendolo illustre anche nell'arte e nella storia.
Fonti Wikipedia e Vaticane.
Vi aspetto lunedì per la diretta, questa volta si spera in nessun contrattempo.
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