Buongiorno a tutti e bentrovati, grazie per aver seguito la diretta di ieri sera, e per aver ointeragito attraverso la chat di faceboo., ci vediamo giovedì sempre alla stessa ora.
S. Vittore ebbe la corona del martirio sotto Massimiano. Il
crudele imperatore, venuto a Marsiglia ove il nostro Martire militava
come ufficiale, ordinò la più spietata guerra contro i Cristiani,
esponendoli alle pene più orribili. Paventarono quei buoni fedeli alla
nuova procella, quando si levò a loro conforto la voce di Vittore, che
con l'esempio della sua invincibile costanza e con parole infuocate
seppe animarli alla battaglia e alla vittoria.
Vittore, esposto più degli altri al pericolo, fu arrestato e condotto ai
tribunali. Intimatogli d'ubbidire ai comandi dell'imperatore, rispose
che aveva sempre cercato di difendere principe ed impero, che aveva
lavorato per coprirli di gloria, e che ogni giorno pregava per la salute
dell'imperatore e la prosperità dei suoi stati; ma, che sopra il
comando dell'imperatore stava il comando di Dio.
Quindi, dopo aver accennato alla bassezza dell'adorazione idolatrica,
parlò con accento ispirato della divinità di Gesù Cristo, della
sublimità della morale evangelica, concludendo con un inno al premio
eterno che ci aspetta.
Gli si permise di parlare a lungo; ma alla. finé gli fu proposto o il
sacrificio agli dèi o la morte. Vittore rispose che in quanto a questo
aveva già scelto,: .e che ora non desiderava altro che confermare con il
sangue le verità che aveva esposte.
Fu subito sospeso sull'eculeo, e, dopo un'orribile tortura, gettato in
una oscura prigione, dove nella notte fu visitato dagli Angeli.
I soldati di guardia, rapiti a quella scena, si buttarono ai piedi del
Martire, gli chiesero perdono e domandarono il battesimo. Vittore li
istmi come meglio potè, poi li fece battezzare.
Il glorioso Martire, sospeso di nuovo sull'eculeo, ebbe le ossa slogate,
venne battuto con verghe di ferro e poi ricondotto in prigione.
Dopo tre giorni, Massimiano lo fece di nuovo, con, durre in tribunale, invitandolo nuovamente ad. adorare i suoi idoli.
Vittore aveva già dimostrato la falsità degli dèi e l'irragionevolezza
dell'atto idolatrico che gli si chiede: va perciò, avvicinatosi ad una
di quelle statue, con un calcio la rovesciò, mandandola in frantumi.
L'irato imperatore, fuor di sè per la collera, ordinò che gli si
tagliasse subito il piede, e lo si, gettasse fra le macine d'un mulino.
Era l'anno 290.
Marsiglia lo scelse per patrono, e nella chiesa del Santo si conservano le sue reliquie.
PRATICA. Se vogliamo giungere al cielo, dobbiamo anche combattere per osservare i comandamenti di Dio.
PREGHIERA. La beata confessione di fede del tuo martire Vittore ci
fortifichi, o Signore, e ci ottenga dalla tua pietà valido soccorso alla
nostra fragilità.
MARTIROLOGIO ROMANO. Così pure a Milano il natale di san Vittóre
Martire, il quale Moro di nazione e Cristiano fin dalla sua prima età,
essendo soldato nell'esercito imperiale, obbligato da Massimiano a
sacrificare agli idoli, e fortissimamente perseverando nella confessione
del Signore, per questo, prima fu gravemente percosso con bastoni, ma,
protetto da Dio, non provò alcun dolore; allora fu cosparso con piombo
liquefatto, ma non ne rimase per niente offeso; da ultimo colla
decapitazione compì il corso del glorioso martirio.
A giovedì non mancate nuova terna in arrivo
Fonti Wikipedia e vaticane
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