Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

venerdì 31 maggio 2013

I Sigilli parte 2

 E' una figurazione composta da due triangoli equilateri sovrapposti, uno orientato con l'apice verso l'alto ed uno verso il basso, in modo che l'insieme costituisca una sorta di stella a sei punte (“Stella di Salomone”).
Il sigillo di re Salomone - sigillo, in quanto la tradizione afferma che fosse stato usato dal mitico sovrano israelita per trattenere i demoni, nella costruzione del Tempio di Gerusalemme - è senza dubbio una delle rappresentazioni simboliche più note e di valenza universale.
Peraltro i sigilli (“sphraghis” in greco, da cui il nome di sfragistica della scienza che li studia), sono considerati le rappresentazioni più antiche di valore simbolico delle civiltà.
I primi sigilli si ritrovano nella cultura mesopotamica sotto forma di scrittura cuneiforme, ed in quella egizia.
Nella tradizione greco-romana si ricorreva ad anelli con sigilli per dimostrare l'autenticità di uno scritto, diventando in tal modo il segno essenziale della legalità di un atto pubblico o privato che fosse stato, e dell'identità di chi lo sottoscriveva.
Ben nota è la tradizione biblica dell'”Apocalisse” di Giovanni, in cui compare un libro suggellato da sette sigilli.
Il valore simbolico del concetto di sigillo si ritrova anche in espressioni contemporanee d'uso comune: “apporre il proprio sigillo su una cosa” (prenderne sostanzialmente possesso, o garantirla come autentica), oppure “sigillare le labbra” (tacere o suggellare un segreto, un accordo privato).
Generalmente il Sigillo di Salomone rappresenta (o raffigura) nella tradizione occultista occidentale generalmente l'universo, il macrocosmo, nelle sue componenti elementari: aria, acqua, terra e fuoco, elementi costituitivi del cosmo raffigurati dai quattro triangoli che la figura forma ai punti cardinali della rappresentazione grafica.
E' altresì usato come pentacolo universale nelle operazioni di magia pratica come simbolo esorcistico ed apotropaico, o al contrario evocativo, secondo il cerimoniale impiegato.
La sua raffigurazione è antichissima. Alcune sue incisioni, reperite nell'area mediorientale, risalgono al 2500 - 2000 avanti Cristo, tanto che è stato assunto per secoli come simbolo dell'unità politica delle tribù giudaiche, ed anche ora è adottato come stemma ufficiale dello Stato di Israele.
La tradizione ebraica sostiene che la figura fosse stata ideata da re Salomone, ma la sua presenza è anteriore di secoli dal presunto periodo in cui visse il mitico sovrano.
Un sovrano israelita di Shelomoh avrebbe retto le sorti politiche delle tribù ebraiche presumibilmente dal 960 al 930 avanti Cristo, quantunque la sua identità storica sia messa ancora in discussione da numerosi storici ed archeologi.
Sarebbe stato figlio di re Davide e di Betsabea, e appena salito al trono avrebbe cercato di pacificare le posizioni conflittuali tra le popolazioni fenicie e la potenza egiziana ed avrebbe riorganizzato l'esercito israelita, edato impulso all'economia del suo popolo con l'estensione del commercio verso i popoli dell'estremo oriente e dell'Africa orientale, facendo delle rozze e rissose tribù del deserto della Giudea un popolo unito e potente stringendo rapporti di alleanza con il favoloso regno della regina nera di Saba, della quale si sarebbe invaghito e quindi unito.
Soprattutto, a re Shelomoh è legata la tradizione della costruzione del primo Tempio di Gerusalemme e che fosse stato un gran mago, anzi che fosse stato l'ideatore stesso della magia evocatoria, con il cui impiego avrebbe portato a termine la costruzione dell'immenso tempio gerosolimitano.
Leggende radicate ed antichissime dicono che tenesse al dito un anello, con inciso appunto l'esagramma (sei elementi), dal quale avrebbe ricevuto forza e potere sui demoni.
Lo stesso sigillo sarebbe comparso nelle sue insegne regali, dal quale avrebbe ottenuto invincibilità durante le battaglie sostenute contro i suoi numerosissimi nemici

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