Sant' Amalia Martire di Tavio
A dicembre, il Calendario è folto di bei nomi
femminili: Bibiana Barbara, Valeria, Eulalia, Lucia, Adelaide, Eugenia,
Anastasia, e così via. Nomi belli nel suono e nel ricordo della santità
che evocano.
Non c'è però, né a dicembre né in tutto il resto
dell'anno, una Santa con il nome di Amalia: simile nel suono, ma diverso
per origine e significato da quello di Amelia, derivante forse dal nome
latino di Emiliana.
Eppure, in molti calendari, alla data di oggi
viene indicato il nome - di origine germanica - di Sant'Amalia. Vediamo
subito perché. £ festeggiato oggi un gruppo di Martiri caduti nella
persecuzione di Decio, sulla metà del III secolo, e messi a morte ad
Alessandria, in Egitto.
Si tratta di due uomini, Epìmaco ed
Alessandro, e di tre donne, Mercuria, Dionisia e Ammonaria. Proprio
quest'ultimo nome, di insolita forma, è stato poi scambiato con quello
più usuale di Amalia.
Vale la pena di notare come, invece, i nomi
originari delle tre donne di Alessandria: Mercuria, Dionisia e Ammonaria
- corrispondessero a quelli di altrettante divinità pagane: Mercurio,
Dioniso e l'egiziano Ammone. Per coincidenza, o per voluta simbologia,
le tre donne cristiane avevano nomi pagani, quasi a mascherare una
realtà spirituale del tutto diversa.
Sul loro conto, però, oltre ai
nomi, si conosce ben poco. il Martirologio Romano dice delle tre: " La
prima di esse, dopo aver superato inaudite specie di tormenti, colpita
col gladio, finì beatamente la vita. Le altre poi, vergognandosi il
giudice di essere superato dalle donne e temendo che, se avesse usato
contro di loro gli stessi tormenti, sarebbe stato vinto dalla loro
incrollabile costanza, furono decapitate subito ".
Ammonaria, dunque,
avrebbe sopportato le torture con tanta fermezza da far vacillare lo
zelo dello stesso giudice. Un accenno a una vera e propria crisi di
coscienza da parte di un funzionario imperiale non è molto frequente
nelle storie dei Martiri. Basterebbe, da solo, a costituire titolo di
alto elogio per Sant'Ammonaria - cioè per la nostra Sant'Arnalia.
Ma
il breve vacillamento della coscienza del giudice fu subito superato,
nella maniera più spiccia e definitiva. Per non correre rischi, egli si
sbarazzò subito delle altre due donne cristiane, facendole decapitare.
E’
la risoluzione della viltà, quando la coscienza fa sentire la sua
scomoda voce, e non si ha il coraggio dì darle retta. Quando il
compromesso non basta più a celare la verità, e gli accomodamenti morali
mostrano le corde. Meglio sopprimere la causa del turbamento, come fece
il giudice di Alessandria, che affrontare l'intima lotta perché
prevalga la verità.
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