- Per entrare in contatto con tali forze il magista (mago) può:
- evocare in maniera visibile le forze servendosi di opportuni Cerchi Magici.
Le istruzioni che dall’antichità ci giungono a noi per queste ultime operazioni, sono contenute in volumi che prendono il nome di Grimori.
Il termine Grimori ha, probabilmente, origine dal francese antico ed ha il senso di “libro che contiene istruzioni di base”.
I Grimori sono un’insieme di istruzioni sui tempi, sui modi e sui Paramenti da indossare per evocare alcune entità.
Inoltre i Grimori si dilungano sulla descrizione di queste entità, sulle loro attività e su come il magista può condurre, in tutta sicurezza, le evocazioni magiche.
- Secondo il tipo di forze evocate possiamo parlare di:
- Teurgia per evocazioni “angeliche”.
Come affermato prima il magista evoca e controlla tali forze per uno scopo in particolare, qualunque esso sia.
In tale ottica la distinzione classica, di derivazione cristiana, tra “demoni” e “angeli” perde qualsiasi significato e importanza: l’evocazione in ogni caso è provocata e deve essere controllata e condotta secondo le volontà del magista che, per la propria incolumità sia fisica che psichica, deve usare tutte le precauzioni possibili.
Il praticante è solito chiamare nel circolo magico lo spirito di cui ha bisogno, esso può presentarsi sotto forma di presenza o solo come energia.
Questo tipo di magia può essere utilizzata sia per magia nera, richiamando forze maligne al quanto pericolose, sia per la magia bianca richiamando spiriti buoni di luce e pace, anche in questo caso però bisogna stare ben attenti, perché vampiri energetici o spiriti maligni potrebbero intromettersi nel rito per non farlo portare a termine, è bene quindi praticare questo tipo di magia, con accurata cautela, richiamando sempre e chiedendo aiuto agli spiriti e agli elementi di proteggervi durante il rituale.
Nessun commento:
Posta un commento