Una affermazione della numerologia avanzata da alcuni praticanti conclude che, dopo osservazioni empiriche e investigazioni, attraverso lo studio dei numeri l'uomo potrà scoprire aspetti segreti di sé stesso e dell'universo.

giovedì 30 maggio 2013

I Sigilli

Dal Blog di Roberto Zamperini
Si tratta di un argomento di grande attualità, perché, nonostante il propagandato materialismo di questa società, gruppi di potere occulti non si fanno alcuno scrupolo nel produrre sigilli per meglio dominare le loro vittime. Non ne parlo oltre, per motivi di sicurezza personale …
Intanto, che significa SIGILLO? Viene, tanto per cambiare, da Latino sigillum, diminutivo di signum. Sigillo sta per piccolo segno, quasi una firma, ma standardizzata, sempre la stessa. Un segno che ci rappresenta, che dice: “Questo l’ho fatto io!”
SIGILLI  MATERIALI E SACERDOTALI. La traduzione in Italiano di queste due parole latine (signumsigillum) mi sembra assolutamente superflua, essendo praticamente identiche a quelle italiane. L’uso dei sigilli è antichissimo, come si vede dall’immagine tratta da WIKIPEDIA (fotografo Jastrow) che mostra due magnifici sigilli sumerici.
Questi sono, come è chiaro, dei sigilli materiali, ma a noi quelli che interessano sono quelli fatti con certe tecniche speciali di energia sottile. Ehi, Zamperini, ma di che parli? Non esistono i sigilli sottili! Davvero? E cos’è allora un sigillo sacramentale? Dice WIKI, a questo proposito, che si tratta di un vincolo di segretezza assoluta, a cui il diritto canonico assoggetta i sacerdoti, per quanto riguarda qualunque informazione appresa nel corso del sacramento della Confessione o in situazioni analoghe. Ecco dunque un tipo di sigillo tutt’altro che materiale!
SIGILLI MAGICI. Ma quelli che ci interessano non sono neppure i sigilli sacramentali. Passiamo allora ad un’altra categoria: i sigilli magici. Cos’è un sigillo magico? Potremmo definirlo come un oggetto che ha certe proprietà magiche, come  quello a destra che, come dice la pubblicità, è un “Antico e potente pentacolo magico Creato e Confezionato Secondo le Più Antiche Tradizioni su Due Strati di Pesante Pergamena e Protetto da Custodia. Nota: nell’Ordine Specificare se è per Portare nel Portamonete oppure per Farlo Rimanere Permanente in Casa“. Mi sembra un’ottima definizione, anche se tengo per me il giudizio sull’efficacia ultima di questo sigillo magico. Comunque, se proprio vi scappa e non potete farne a meno, lo potrete ordinare QUI.
SIGILLI SOTTILI. Ma anche questo non è il tipo di sigillo sottile che a noi interessa. E dunque, cos’è un sigillo sottile? Potremmo definirlo come
1) un oggetto sottile in grado di produrre certi effetti nel soggetto cui è stato destinato.
Va bene, ma allora cosa NON è un sigillo sottile? Per esempio: se io amo molto una persona e, vuoi con la concentrazione mentale, vuoi con la preghiera, mi applico per generare uno stato di benessere e di salute in questa persona, per aiutarlo, per facilitarne la guarigione, il benessere, ho generato un sigillo sottile? E’ evidente che dobbiamo esplorare meglio quegli “effetti sottili” generati dal sigillo. Che tipo di effetti? Completiamo la definizione in questo modo:
2) un sigillo sottile – per essere definito tale – deve comportare
a) un vantaggio per chi l’ha creato (che d’ora in poi chiameremo sigillatore, che può essere sia una singola persona, sia una organizzazione composta di molte o anche moltissime persone)
b) e una qualche forma di costrizione, di violenza, di sopraffazione, di sfruttamento,  - generalmente subdoli, occulti, nascosti – in chi subisce il sigillo (che d’ora in poi chiameremo sigillato).

Insomma: il sigillato è, il più delle volte, assolutamente ignaro di esserlo. Come vedremo più avanti, la consapevolezza da parte del sigillato è l’arma letale contro i sigilli! Ecco perché i sigillatori fanno di tutto perché il loro sporco lavoro sia nascosto e le loro vittime siano inconsapevoli di esso!
Quando il sigillato diventa consapevole del sopruso sottile di cui è vittima, la sua battaglia è già vinta per il 50%! Come diceva qualcuno: se vuoi evadere, devi, prima di tutto, essere consapevole della tua prigione.
Prima di chiudere l’argomento: si badi che il vantaggio per il sigillatore - di cui parlavo sopra – è solo e soltanto illusorio, perché il karma (chiamatelo come volete: punizione divina o altro) comunque lo colpirà, magari non istantaneamente. Una sana ed egoistica politica sottile vieta sempre di lavorare con i sigilli, perché, prima o poi, pagheremmo ben più di quanto ci hanno fatto illusoriamente guadagnare.
E’ evidente che l’esempio del malato, per la salute del quale ci stiamo concentrando, non è un sigillo, ma piuttosto un forma-pensiero positiva. A questo punto, non possiamo non chiederci quale sia la differenza tra un sigillo sottile e una forma-pensiero. Diciamo che un sigillo sottile può essere pensato come una forma-pensiero negativa, dunque non c’è alcuna differenza, almeno in via teorica, tra sigillo sottile e forma-pensiero negativa.
Ma allora che differenza c’è tra un sigillo e una forma-pensiero positiva? Possiamo affrontare la cosa dal punto di vista del sigillato, perché credo che così si capisca meglio:
a) Una forma-pensiero positiva può essere percepita dal sigillato  o da una terza persona come una sorta di accumulatore di energia sottile che lo accompagna. Un’energia pulita e positiva. Se volete, come un piccolo servizievole aiutante che sorregge il malato (o lo studente che deve sostenere un esame, il lavoratore che cerca un nuovo lavoro, l’imprenditore che vuole intraprendere un nuovo campo d’attività o espandere i suoi affari, eccetera). Conoscete la Floriterapia di Bach? Bene, ecco un esempio potente ed efficace di quello che sto dicendo. In realtà, ogni rimedio vibrazionale può essere pensato anche come una forma-pensiero positiva, anche se in effetti è molto di più di questo. Non ne parlo oltre, poiché si potrebbe scrivere un libro, magari neppure troppo piccolo!, solo su quest’argomento.
Si comprende facilmente che la differenza sostanziale tra una forma-pensiero positiva e un sigillo non sta nella tecnica di costruzione, quanto piuttosto nell’obiettivo che il suo costruttore si prefigge.
Dico solo di sfuggita che tutti noi continuamente creiamo inconsapevolmente forme-pensiero, sia positive, sia negative. Per l’esattezza dovremmo pensare al sigillo come al frutto di una sorta di tecnologia sottile malevola, consapevole e premeditata.
b) Una forma-pensiero negativa o meglio un sigillo sottile sono percepibili dal sigillato o da una terza persona come una nuvola densa di congestione.  C’è da dire che, in genere, il sigillato non è affatto consapevole e, soprattutto quando il sigillatore è molto bravo, la percezione della congestione – anche in persone esperte – può non essere immediata, perché, come vedremo, il sigillo può essere stato mimetizzato da forma-pensiero positiva. Si tratta, fortunatamente, di casi molto rari, come rari sono i maestri neri molto bravi in grado di fare ciò. Ne so qualcosa, essendo stato vittima di un’operazione di questo tipo.
E’ quindi superfluo sottolineare che, nel 99% dei casi o forse nel 99,99% dei casi, i sigillati non sono affatto in grado di percepire i sigilli con cui sono stai fatti vittime. Al punto che, essendo a volte il sigillo diventato quasi parte indissolubile della psiche del sigillato, non è affatto infrequente che l’azione del “disigillamento” (neologismo da me inventato che sta per: togliere, eliminare un sigillo) da parte di una terza persona, incontri la più fiera resistenza da parte del sigillato, che durante quell’operazione può provare sgradevoli sensazioni, a volte persino dolore. Un po’ come se il sigillo fosse ormai parte del suo “inconscio” e la sua rimozione generi un forte rifiuto, come se il soggetto sentisse di correre il rischio di essere privato di una parte essenziale del suo essere (come se gli si volesse tagliare una mano, per capirci!).
Tanto per anticipare cose che dirò meglio più oltre, non è impossibile che il sigillo sia stato progettato in modo tale, proprio da generare la difesa automatica da parte della vittima. Questo è un caso comunissimo: la vittima che difende o adora il suo persecutore e l’azione di sfruttamento che quello ha messo in essere. Non posso dilungarmi troppo su questo argomento ma, come diceva un tale 2000 anni fa, chi ha orecchie intenda. Chi non orecchie, non rompa le scatole.

COME SI DISTINGUE UNA FORMA-PENSIERO POSITIVA DA UN SIGILLO (O DA UNA FORMA-PENSIERO NEGATIVA?)

Con il solito vecchio e sempre efficace metodo TEV: una forma-pensiero positiva accresce la nostra energia, una negativa la diminuisce. Si tratta di un test facilissimo da eseguire, anche se non lo è per chi non ha la percezione dell’energia sottile. In tal caso, consiglio gli ottimi test di Kiniesiologia.

COME SI CREA UN SIGILLO SOTTILE?

Il punto centrale da comprendere è il seguente:
per generare un sigillo occorre energia (sottile, ovviamente!)
Sì, d’accordo, ma, dove la si trova questa energia?
A) IL CASO PIU’ FREQUENTE: L’energia necessaria per la costruzione del sigillo può essere accumulata dal sigillatore in una base fisica. Ecco degli esempi:
  1. Potrebbe essere un oggetto qualsiasi, ad esempio un’immagine, simile, per capirci, a quella che vedete su questa pagina. (Non vi preoccupate: quella è assolutamente innocua!) L’accumulazione energetica viene fatta nell’immagine stessa e, di tanto in tanto, ripetuta e rafforzata.
  2. Potrebbe essere un suono, un mantra, un elenco di parole dotate o non dotate di senso, un giuramento, una formula. Anche se potrebbe sembrare il contrario, questo è molto più raro di quanto si immagini, perché è cosa difficile da realizzare per il sigillatore. Comunque difficile, ma non impossibile e, come vedremo più avanti, è usata abbastanza spesso in concomitanza con altre tecniche. L’accumulazione energetica viene fatta nel suono, nella frase, nel giuramento. Anche in questo caso,  l’accumulazione energetica viene, di tanto in tanto, ripetuta e rafforzata.
  3. Potrebbe essere una serie precisa di movimenti. Per esempio, almeno in via teorica, l’insieme dei movimenti che si fanno per mettere in moto un’auto, un certo ballo, eccetera. Raro.
  4. Potrebbe essere una certa musica. Frequente e abbastanza diffusa. Ma, in genere, di scarsa potenza.
Domanda: ma la base fisica, col tempo, a forza di creare sigilli, non si scarica? Certo che sì. E allora? Allora, di tanto in tanto, il sigillatore o i sigillatori devono provvedere a ricaricare la base fisica. Come? Con apposite tecniche, appositi riti. Ma questo è un altro argomento …
B) IL CASO MENO FREQUENTE (anzi, piuttosto raro, anche se tutt’altro che infrequente): L’energia necessaria per la costruzione del sigillo è prelevata dalla stessa vittima! Questo è un lavoro coi fiocchi che solo i maestri neri di grande levatura sanno fare.

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