SAN CASIMIRO DI CRACOVIA
San Casimiro viene venerato come santo patrono della Polonia e della Lituania dalla Chiesa cattolica, che lo ricorda il 4 marzo.
Casimiro della nobile famiglia dinastica dei Jagelloni, nacque a Cracovia nel Wawel, nel famoso palazzo reale della città. Terzogenito di Casimiro IV re di Polonia, e della regina Elisabetta d'Austria, nipote di Ladislao II di Polonia. Suo nonno materno era Alberto II d'Asburgo, Re di Boemia, d'Ungheria, e "Re dei Romani" nel Sacro Romano Impero.
Dall'età di nove anni ricevette la propria educazione da Giovanno
Dlugosz, storiografo e canonico di Cracovia, e da Filippo Buonaccorsi
(anche conosciuto come Callimachus). A tredici anni gli fu offerto il
trono d'Ungheria dalle fazioni avverse al Re Mattia Corvino
al momento in carica. Casimiro, inizialmente entusiasta di difendere i
territori cristiani dai Turchi, esternò la propria disponibilità in tal
senso e si recò in Ungheria per essere incoronato. La sua nomina aveva
legittimazione per il fatto che suo zio Ladislao III, Re di Polonia e di Ungheria, era stato ucciso nella battaglia di Varna nel 1444. Appena seppe però della contrarietà del Papa Sisto IV alla sua incoronazione, contrarietà legata all'obiettivo di non accrescere le tensioni già elevate con l'Impero Ottomano, Casimiro fece ritorno nella propria terra polacca.
Suo padre, Re Casimiro IV, iniziò allora ad indirizzarlo verso la politica interna della Confederazione polacco-lituana
e sugli affari pubblici del regno e quando suo fratello Ladislao ascese
al trono boemo, Casimiro diventò l'erede designato per il trono
polacco. Nel 1479 il Re si recò per 5 anni in Lituania, lasciando di fatto il figlio al potere in Polonia. Dal 1481 al 1483
amministrò lo Stato con grande saggezza ed equilibrio. Suo padre nel
frattempo cercò di combinare il suo matrimonio con la figlia
dell'Imperatore Federico III,
ma Casimiro preferì rimanere celibe. Per la sua grande devozione
religiosa, si esponeva a frequenti e prolungati digiuni che forse
minarono il suo stato di salute. Indebolito nel fisico, fu colpito dalla
tubercolosi, dalla quale non riuscì più a guarire. Nel 1484, durante un
suo viaggio in terra lituana, morì a Hrodna. I suoi resti mortali furono sepolti a Vilnius, dove sono ancora conservati in una cappella della Cattedrale della città.
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