Nella
pratica magica quotidiana, nelle suppliche agli spiriti e nelle fatture
più elaborate, l’uso delle polveri magiche è importantissimo. L’uso
delle polveri, nelle tradizioni di origine africana (macumba, voodoo e
santerìa) affonda le proprie radici nella pratica magica degli stregoni
del Congo e dell’Angola. Erano questi infatti che effettuavano i propri
sortilegi impiegando rami d’albero, terre, erbe e altri ingredienti
polverizzati. Nel nuovo mondo si mescolarono a popolazioni di altre
etnie, arricchendo il loro background magico con altre pratiche che,
mescolate a quelle europee diedero origine alle forme di magia più
potenti conosciute. La confezione di una polvere magica avviene in modi
differenti: alcuni utilizzano erbe e radici tritate finemente col
mortaio, altri ad una base di talco, caolino o altro supporto uniscono
le essenze esoteriche codificate dalla tradizione, le erbe tritate, le
radici, i minerali e quant’altro possa servire a realizzare un composto
magico potente e attivo. Le polveri esoteriche vengono preparate secondo
una cabala tradizionale codificata dalla cultura di provenienza. Ogni
polvere ha una profumazione specifica. La scienza degli aromi, in
esoterismo è un elemento importantissimo. I profumi sono uno degli
strumenti fondamentali della magia, da sempre l’uso di essenze e
estratti profumati ha avuto forti legami con l’esoterismo e la magia.
Secondo alcuni esoteristi, l’uso e il principio di azione magica delle
polveri va ricercata appunto nell’odore, ora aromatico, ora soave, di
queste miscele. I profumi e gli aromi non solo stimolerebbero i sensi
degli esseri viventi, ma anche quelli degli esseri spirituali,
illuminati e divini. Non tutti però concordano con questa
interpretazione, dal momento che molte polveri sono inodore. Si crede
che le polveri magiche siano un catalizzatore di energie ed emanino
vibrazioni particolari a seconda degli ingredienti che le compongono,
influendo su persone e situazioni, in maniera misteriosa. Le essenze, le
erbe e talvolta i frammenti minerali (si veda ad esempio la famosa
polvere Imàn) che sono alla base di questi preparati sono elementi
naturali che immagazzinano una particolare energia e la rilasciano nel
tempo. Ogni polvere ha un suo significato, una sua proprietà specifica,
in grado di veicolare l’energia cosmica degli antichi spiriti, affinchè
la loro benedizione scenda sui loro figli e li aiuti, oggi come un
tempo, a sormontare le difficoltà della vita e, quando possibile, a
risolverle. Sono associate alle varie polveri alcune orazioni popolari
che, secondo la tradizione sono dotate di fortissimo potere evocativo e
chiamano alcune entità preposte all’esaudimento di una particolare
richiesta. Chi si trovasse a disagio nell’uso di quelle orazioni
tramandate nei secoli dal popolo, potrà sempre utilizzare i meravigliosi
salmi di Davide (a conclusione di questo testo ne troverete una
esauriente lista per ogni circostanza) o potrà comporne da solo,
utilizzando le proprie parole e il proprio cuore. La preghiere trascende
le parole stesse, è un flusso d’amore, una catena che, anche silenziosa
o sussurrata con versi inesprimibili, raggiunge il Padre Celeste
tramite i suoi intercessori.
Come utilizzare le polveri esoteriche
Sebbene nel dizionario delle polveri che segue si spieghi come utilizzare ogni polvere singolarmente e alcuni rituali segreti per trarre da ogni mistura il massimo delle sue proprietà misteriose, bisogna sottolineare che gli usi delle polveri sono moltissimi. Per prima cosa è necessario specificare che nonostante la molteplicità degli impieghi l’unico che non viene mai contemplato è quello per assunzione diretta, tramite cibo. Le polveri sono considerate soprattutto un veicolo spirituale, non fisico, anche se spesso il contatto diretto (per calpestamento, ad esempio) offre risultati migliori, ma mai vanno mai somministrate nei cibi. Generalmente, nell’uso delle polveri si distingue il semplice impiego simpatico da quello rituale. L’impiego simpatico utilizza unicamente l’energia della mistura magica in sè e per sè e agisce indipendentemente da invocazioni (anche se spesso è associato a un salmo biblico scelto in accordo col tipo di risultato che si vuole ottenere), quello rituale invece implica un riferimento spirituale, una preghiera a un Santo, l’uso di candele e altri strumenti specifici per convogliare al massimo le energie animiche a livello magico ed esoterico. Indipendentemente dalla distinzione sopraddetta ecco le modalità di utilizzo più accreditate:
Dissolte in acqua (ad esempio per lavare pavimenti, mobilia, sanitari…).
Coup de Poudre/Colpo di polvere: soffiate nei luoghi o sparse negli ambienti
Nella Ritualizzazione di Lampade o Candele, dopo averle unte con un olio appropriato
Dissolte in olio speciale (olio esoterico, vedi capitolo dedicato a questi strumenti)
Dissolte in Acque Spirituali
Su fotografia…
Le possibilità di utilizzo sono veramente infinite, e l’immaginazione di che ne fa uso saprà escogitare altri sistemi di impiego per ottenere da questi composti il massimo dei risultati. A livello cabalistico ci preme ricordare che normalmente in una pratica esoterica si utilizzano una, tre, sette, nove o, in casi pressoché rarissimi, ventuno polveri. Nelle pratiche legate agli Orixàs dell’Umbanda o ai Loa del Vudù può essere altresì che si usino un numero di polveri corrispondenti al numero mistico dell’entità.
Fonte: http://www.ilcrogiuolo.it/
Sebbene nel dizionario delle polveri che segue si spieghi come utilizzare ogni polvere singolarmente e alcuni rituali segreti per trarre da ogni mistura il massimo delle sue proprietà misteriose, bisogna sottolineare che gli usi delle polveri sono moltissimi. Per prima cosa è necessario specificare che nonostante la molteplicità degli impieghi l’unico che non viene mai contemplato è quello per assunzione diretta, tramite cibo. Le polveri sono considerate soprattutto un veicolo spirituale, non fisico, anche se spesso il contatto diretto (per calpestamento, ad esempio) offre risultati migliori, ma mai vanno mai somministrate nei cibi. Generalmente, nell’uso delle polveri si distingue il semplice impiego simpatico da quello rituale. L’impiego simpatico utilizza unicamente l’energia della mistura magica in sè e per sè e agisce indipendentemente da invocazioni (anche se spesso è associato a un salmo biblico scelto in accordo col tipo di risultato che si vuole ottenere), quello rituale invece implica un riferimento spirituale, una preghiera a un Santo, l’uso di candele e altri strumenti specifici per convogliare al massimo le energie animiche a livello magico ed esoterico. Indipendentemente dalla distinzione sopraddetta ecco le modalità di utilizzo più accreditate:
Dissolte in acqua (ad esempio per lavare pavimenti, mobilia, sanitari…).
Coup de Poudre/Colpo di polvere: soffiate nei luoghi o sparse negli ambienti
Nella Ritualizzazione di Lampade o Candele, dopo averle unte con un olio appropriato
Dissolte in olio speciale (olio esoterico, vedi capitolo dedicato a questi strumenti)
Dissolte in Acque Spirituali
Su fotografia…
Le possibilità di utilizzo sono veramente infinite, e l’immaginazione di che ne fa uso saprà escogitare altri sistemi di impiego per ottenere da questi composti il massimo dei risultati. A livello cabalistico ci preme ricordare che normalmente in una pratica esoterica si utilizzano una, tre, sette, nove o, in casi pressoché rarissimi, ventuno polveri. Nelle pratiche legate agli Orixàs dell’Umbanda o ai Loa del Vudù può essere altresì che si usino un numero di polveri corrispondenti al numero mistico dell’entità.
Fonte: http://www.ilcrogiuolo.it/
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