Santa Engrazia Vergine e martire
Il Martyrologium Romanum riporta in data
odierna, 16 aprile, ben tre distinte commemorazioni a dei santi che
subirono il martirio presso la città spagnola di Saragozza durante la
medesima persecuzione indetta dall'imperatore Diocleziano:
- Ottato con 17 compagni: Luperco, Successo, Marziale, Urbano, Giulia, Quintiliano, Publio, Frontone, Felice, Ceciliano, Evodio, Primitivo, Apodemio e quattro di nome Saturnino;
- la vergine Engrazia;
- Caio e Crescenzio.
Talvolta questo gruppo viene definito “Innumerevoli Martiri di Saragozza”.
Il poeta Prudenzio (circa 348-410), originario proprio di Saragozza, scrisse un inno dedicati ai martiri suoi concittadini, elencando tutti i loro nomi, ma senza specificare come vennero uccisi. L'inno tratta anche di una certa Santa Encratis (o Engrazia), vergine, che durante tale persecuzione patì orribili torture, dettagliatamente descritte da Prudenzio. Questi la definisce “giovane veemente” per il modo in cui difese la propria fede, da quanto risulta, sopravvisse alle torture, in quanto il poeta definisce la sua casa “santuario di una martire vivente”, fino a quando il suo corpo piagato non si arrese. Agli storici pare probabile che Engrazia abbia subito la persecuzione in un tempo successivo ad Ottato e probabilmente visse in un'epoca più vicina a quella di Prudenzio. Il nome della santa, senza dubbio la più famosa del gruppo, è talvolta riportato in varie forme ed il suo culto si diffuse in tutta la Spagna e sui Pinerei.
Sant'Ottato ed i suoi compagni furono venerati in special modo proprio nella chiesa a lei dedicata. In occasione del sinodo di Saragozza del 592, il santuario dedicato alla memoria dei santi martiri fu riconsacrato e fu redatta una Messa propria, nota come “Messa di Santa Engrazia o dei diciotto martiri”. La nuova consacrazione fu celebrata il 3 novembre e proprio in tale anniversario, per un certo periodo, venne celebrata la festa di questi santi, anche se è più consona la data odierna indicata dal nuovo Martirologio cattolico.
- Ottato con 17 compagni: Luperco, Successo, Marziale, Urbano, Giulia, Quintiliano, Publio, Frontone, Felice, Ceciliano, Evodio, Primitivo, Apodemio e quattro di nome Saturnino;
- la vergine Engrazia;
- Caio e Crescenzio.
Talvolta questo gruppo viene definito “Innumerevoli Martiri di Saragozza”.
Il poeta Prudenzio (circa 348-410), originario proprio di Saragozza, scrisse un inno dedicati ai martiri suoi concittadini, elencando tutti i loro nomi, ma senza specificare come vennero uccisi. L'inno tratta anche di una certa Santa Encratis (o Engrazia), vergine, che durante tale persecuzione patì orribili torture, dettagliatamente descritte da Prudenzio. Questi la definisce “giovane veemente” per il modo in cui difese la propria fede, da quanto risulta, sopravvisse alle torture, in quanto il poeta definisce la sua casa “santuario di una martire vivente”, fino a quando il suo corpo piagato non si arrese. Agli storici pare probabile che Engrazia abbia subito la persecuzione in un tempo successivo ad Ottato e probabilmente visse in un'epoca più vicina a quella di Prudenzio. Il nome della santa, senza dubbio la più famosa del gruppo, è talvolta riportato in varie forme ed il suo culto si diffuse in tutta la Spagna e sui Pinerei.
Sant'Ottato ed i suoi compagni furono venerati in special modo proprio nella chiesa a lei dedicata. In occasione del sinodo di Saragozza del 592, il santuario dedicato alla memoria dei santi martiri fu riconsacrato e fu redatta una Messa propria, nota come “Messa di Santa Engrazia o dei diciotto martiri”. La nuova consacrazione fu celebrata il 3 novembre e proprio in tale anniversario, per un certo periodo, venne celebrata la festa di questi santi, anche se è più consona la data odierna indicata dal nuovo Martirologio cattolico.
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